Friday 31 December 2010

MMX



...and happy 2011.

Sunday 26 December 2010

D-Link DSL-2640B and Voip/SIP

Are you using a D-Link DSL-2640B adsl modem/router/switch/ap and VoIP/SIP applications are not working (like, you place a call, but you can only receive, or vice-versa, and some codecs are not even loaded).

Well, consider a firware upgrade: 3.xx software has a broken SIP Application Level Gateway. And upgrade with Internet Explorer, since Firefox/Chrome/Safari upload is broken as well. What do I have to do to get reliable connectivity at home? Buy a Cisco 1841? Find a DD-Wrt compatible router?

Monday 20 December 2010

Dopo la nevicata a Firenze

La nevicata di venerdì 17 dicembre ha provocato e sta provocando un fiume di critiche, in buona parte giustificate. Sul profilo feisbuk dell'occupante di Palazzo Vecchio (anzi Palazzo Giovane Rottamatore) non si erano ancora spente le critiche relative alla visita nel boudoir di Arcore che i commenti dei cittadini rimasti bloccati per la neve, in un modo o nell'altro, ...fioccano in continuazione.

La nevicata, per intensità una di quelle che si vedono nella piana ogni 20-30 anni, non ha avuto certo molti aspetti positivi: tra questi almeno la possibilità di vedere Firenze sotto una veste inusuale, grazie anche al sole che è spuntato subito il giorno dopo. Sabato 18 ho passato una mezza giornata a scattare foto e a girare questo modesto video. A parte certe inquadrature un po' alcoliche può essere interessante per la vista dall'alto (possibile solo da uno dei palazzi più alti di Novoli, dove ho acceso al tetto) e nella seconda parte per la presenza casuale ma fortunatissima del grande David Vaggelli, più che un busker, ormai quasi un'istituzione a Firenze, tanto che ho usato un trio di sue interpretazioni come sottofondo.





Certo, dopo la mezza giornata passata col safari video-fotografico sono dovuto tornare a casa. L'andata l'avevo fatta a piedi, ma ormai verso le sei del pomeriggio volevo tornare col bus. Ho trovato subito una corsa che mi ha portato alla stazione. Poi niente. Dopo aver atteso alla fermata per una trentina di minuti ho preso un treno (in ritardo e pieno fino all'inverosimile) fino a Rifredi, da dove ho completato il tragitto a piedi.
Due ore per attraversare una metà scarsa della città....

Saturday 18 December 2010

E m'è andata di lusso...

Ieri, venerdì 17 dicembre, si è verificato un evento inusuale per le città toscane: una prolungata nevicata.
Intendiamoci, niente di eccezionale, in assoluto:10-15 cm di neve caduta nel giro di qualche ora.

 Io mi trovavo a Poggibonsi, nel senese. La nevicata era prevista da tempo e mi sono portato appresso la nuova telecamerina, per poter catturare qualche immagine interessante. Mentre chi era in auto non appena la neve cominciava ad attecchire si dava alla fuga, io rimanevo tranquillo. Come al solito, viaggiavo comodamente e in relativa sicurezza coi treni regionali.

Verso le 16:40 mi sono recato alla stazione di Poggibonsi - San Gimignano. E' una stazione piuttosto gradevole, rispetto alla media della Empoli-Siena, almeno. San Gimignano è menzionato più per attrarre turisti che per altro: è la stazione della sola Poggibonsi, la città delle torri è ovviamente è a qualche chilometro, su un colle.

Il tabellone elettronico mostrava ancora i treni previsti per le due del pomeriggio e i successivi. Ho notato subito un affollamento eccessivo. L'annunciatore automatico (la stazione non è presidiata, a parte un piccolo ufficio tecnico) taceva. Parlando con altri viaggiatori ho inteso che non c'erano treni da ...mezzogiorno.
Per un'oretta buona tutti sono rimasti senza notizie certe, anche chiamando al numero verde delle Ferrovie.
Solo alcuni operai Trenitalia in tuta arancione avevano promesso, in base a quanto avevano sentito al telefono, che un treno era appena partito da Siena in direzione Firenze. Poco prima che l'annunciatore si risvegliasse annunciando la soppressione di un treno da Empoli si sono corretti, dicendo che prima sarebbe passato un treno da Empoli e poi uno da Siena, forse lo stesso convoglio. Il tabellone e l'annunciatore automatico si sono 'svegliati' verso le 18. Peccato che si guastino sempre quando sarebbero più utili, in caso di ritardi prolungati.
Prima è stato promesso un treno per Firenze per le 18:55, con 70 minuti di ritardo. Successivamente è stato annunciato che il treno era stato soppresso. Eccezionalmente, pochi minuti dopo, si è udita la voce di un operatore in carne ed ossa: un treno in arrivo per Siena sul binario 2. In effetti è giunto faticosamente in stazione un Minuetto diesel. Il tabellone elettronico sulla fiancata (mostrava 'Firenze-Empoli') ha pure tratto in inganno qualche viaggiatore, che pensava fosse il treno per Firenze. Quest'ultimo alla fine è stato annunciato per le 19. Senza ulteriori annunci di ritardo il treno è arrivato venti minuti dopo, tra gli applausi ironici dei passeggeri allineati sulla linea gialla. E' potuto ripartire anche il Minuetto in direzione opposta (la Empoli Siena dopo Poggibonsi ridiventa a binario singolo).Il convoglio è proseguito lentamente fino ad Empoli, dove ha fatto una sosta di circa 25 minuti. Si è fermato ancora alle Piagge, e un ultima volta prima di Rifredi. Tutto era uniformemente innevato. Il capotreno è passato tra il pubblico sempre più nervoso assicurando che le fermate erano dovute solo alla 'fila dei treni'. In effetti entrando a Rifredi ho trovato una stazione affollatissima. Per fare un percorso che normalmente richiede un'ora o poco meno il mio treno ha impiegato circa due ore.

E non posso lamentarmi: chi ha preso l'auto oppure la corriera ha incontrato un destino molto peggiore. E tutto questo per pochi centimetri di neve. Fortunatamente in Toscana capita raramente.

Come dicevo avevo con me la telecamera ed ho potuto documentare l'accaduto: le riprese inizialmente le avevo  fatte solo per testare la telecamera in diverse condizioni di luce, comunque mi sembra che il loro effetto ce l'abbiano...

Sunday 12 December 2010

G-G-G-Great Advertising!



Questo è un bello spot. Dura più di 5 minuti e mezzo (ok, è il web, ma sono sempre 5:37) ma riesce a non annoiare. Non ci sono modelle, non c'è sesso. C'è un geek bruttino, dei notebook con appiccicati sopra dei disegni di un bambino di IV elementare,  un'illuminazione quasi ospedaliera, due figuri avvolti in due borse della spesa e due paia di guanti per rigovernare.  Ma c'è una storia narrata con ritmo, ironia, intelligenza.

I vantaggi del prodotto (il nuovo s.o. Google per accedere alle applicazione web di Big G) sono sottolineati bene, hanno pensato anche a prevenire le possibili obiezioni del pubblico verso la fine del video.

E' soprattuto uno spot convincente. In almeno un caso aumenterà direttamente e vistosamentela vendita di HD esterni ed altri dispositivi di backup. Per non parlare - pubblicità commerciale E pubblicità progresso! - della sensibilizzazione sugli scottanti problemi di privacy e antitrust derivati dall'affidarsi a Big G per il cloud computing.

Friday 10 December 2010

La busca de Averroes



Nel racconto 'La ricerca di Averroé' di Jorge Luis Borges il filosofo arabo viene mostrato all'opera nel vano tentativo di comprendere i concetti di tragedia e commedia commentando Aristotele. Il racconto si interrompe con l'ammissione fantastica di non essere in grado di comprendere lo stesso Averroé, compiuta dallo stesso Borges.


Ieri è apparsa questa notiziola sulle cronace locali toscane. Il genitore di una bambina mussulmana ha chiesto e ottenuto che la figlia assista alle lezioni di Educazione Musicale con le orecchie protette da una cuffia antirumore. Secondo l'uomo, un marocchino, la musica è impura ed è contro il Corano. Alcuni politici protestano debolmente, la preside 'non vuole enfatizzare la situazione' e accetta il compromesso'. L'imam di Firenze spiega che nel mondo islamico la musica è vista in modi diversi.

La notizia non ha sembrato suscitare molto scalpore: del procedimento giudiziario che ha preceduto la sua pubblicazione non si è saputo finora nulla. Qualche commento nella blogosfera, nei forum, nulla più.
Sta di fatto che, mentre le battaglie di civiltà contro il Crocefisso a scuola sono viste come un progresso, si permette senza tanti complimenti che i programmi ministeriali non vengano, all'atto pratico seguiti. E dire che in moltissimi si lamentano giustamente proprio per la scarsissima presenza della cultura musicale nelle nostre scuole pubbliche.
Sarebbe interessante immaginare cosa succederebbe se un genitore italiano imponesse i tappi alle orecchie al figlio diciamo durante le lezioni di inglese oppure di matematica.

L'idiozia e l'ignoranza di quelli che accettano una situazione del genere come la normalità, o poco meno, lascia sconcertati. Cosa stiamo diventando? E' così che dobbiamo 'accogliere tutti'?

Non si tratta nemmeno di rispettare la religione o la cultura altrui. Queste sono solo le ubbìe di un fanatico. E' dalla cultura arabo-islamica che abbiamo ricevuto in dono, proprio ai tempi di Averroé, gli strumenti della famiglia del violino, il liuto, la stessa chitarra. Nei paesi islamici, e basterebbe ascoltare gli immigrati che incontriamo ogni giorno, anche solo quando gli squilla il cellulare, la musica non è certo vietata o del tutto assente. Che la bambina impari il solfeggio (semmai con qualcosa di diverso dagli striduli flauti dolci che imperversano nelle italiche SMS), forse i nomi delle note in uso in Italia derivano dallo stesso arabo. Il padre, e i dirigenti scolastici che hanno permesso questo scempio, dovrebbero essere processati e alla svelta.

La vendetta della buzzicona.


Sembra che Sakineh non sia stata davvero liberata : ieri sembrava che fosse davvero successo. Hanno suscitato alcune perplessità le immagini dell'attuale aspetto della donna, un po' diverse da quelle apparse un po' dappertutto, in Occidente.


La campagna di advertising contro la Repubblica Islamica in preparazione della guerra prosegue il suo bizzarro percorso, che ormai lascia perplesso più di un osservatore. Riceviamo e volentieri pubblichiamo il contributo di un noto analista, professionista di grido e star del settore, scritto ieri sera di getto alla notizia della liberazione.


UN NOTO PUBBLICITARIO GUARDA IL MONDO, CHE VA A ROVESCIO - SAKINEH: LA 
VENDETTA DELLA BUZZICONA

09/12/2010

Se quella orchestrata per Sakineh Ashtiani fosse come tutte le campagne  pubblicitarie il nostro settore non sarebbe in crisi. Sarebbe morto e sepolto. Un aggancio dal fascino indiscutibile: una donna ancora 
giovane, dallo sguardo intenso, la pelle immacolata. Una scabrosa e piccante storia di sesso (e violenza, un omicidio - dettagli). Un regime sanguinario e folle, e soprattutto inviso a Israele, cui si deve ovviamente tutto. Una condanna a morte imminente, ed eseguita barbaramente con l'arcaico strumento della lapidazione.
Una sola immagine, un logo chiaramente riconoscibile. Lo sguardo assorto e velato della povera donna ripetuto in mille articoli di giornale, in ogni servizio tv, in centinaia di account di facebook. Anche sullo striscione innalzato da Matteo Renzi sulla facciata di Palazzo Vecchio, in mezzo ai turisti di Piazza della Signoria. In sostanza, una copertura mediatica pressoché completa.

Misurandone l’appeal di lettura, qualsiasi ricerca di mercato ne avrebbe dato per certo il successo. E sarebbe bastato che Sakineh fosse stata lapidatata subito, e per adulterio. Sarebbe stato un cadavere utilissimo contro la Repubblica Islamica. Pochi hanno guardato dentro davvero alla situazione, pochi sapevano che in realtà Sakineh era dentro per omicidio. Ormai nessuno o quasi ha una soglia di attenzione sufficiente per accorgersene. Se ci ritroviamo i politici che abbiamo, è anche per questo. E comunque bastava usare maldestramente un vecchissimo ferro del mestiere di comunicatori: il proverbiale pelo di figa.

Arma di sfondamento buona per ogni tempo, anche quando i creativi non hanno non dico sogni, ma nemmeno lo straccio id un idea. Banale, ma sempre efficace, l'immagine femminile della vittima sacrificale, stavolta pure senza trucco. che occhieggiava dai muri e dai giornali. Creava curiosità e accendeva la suspense fino al giorno si sperava prossimo in cui sarebbe stata finalmente lapidata, provocando la giusta reazione occidentale contro il regime inviso a Israele.

Annunciando esecuzioni rivelatesi sempre delle patacche, lasciando così il messaggio a metà, alimentando i giornali e costringendoli poche ore dopo alle scuse, producendo falsi allarmi sempre più flebili, gli attivisti anti-Iraniani pro-Sakineh hanno fatto diventare della campagna propagandistica dell'anno una farsa. Hanno creato un'aspettativa così grande che oggi, alla notizia della sua liberazione, quasi viene rabbia. 
Si può solo timidamente accennare che sia stata liberata per l'azione della campagna. Gridare vittoria sarebbe comunque ammettere che a Teheran non sono così folli.

In pubblicità, una grande campagna può fare grande anche un prodotto un po’ così così. Ma almeno un prodotto ci deve essere: Sakineh doveva perlomeno essere impiccata. La campagna ha finito per estinguersi non 
tanto per carenza di soldi, quanto per carenza di violenza. Si dovrà ammettere un giorno che non fosse utile creare attesa per qualcosa che, dopotutto, era solo un’altra patacca anti iraniana. E inoltre, guardando i notiziari di questi ultime ore, oltre al danno la beffa. Non si può fare a meno di notare che il viso etereo delle foto di appena qualche 
giorno fa non hanno che una lontanissima parentela con le fattezze grossolane e paffute della prigioniera appena liberata.

Più che una tragedia perpetrata da un regime hitleriano con quel volto la vera Sakineh potrebbe al massimo vendere un minestrone o un detersivo. In una campagna di terzordine.
Cosa ci dovremo inventare prima dell'attacco preventivo, ormai chi lo sa?. Esecuzioni di omosessuali? Fatwa contro poetastri? Oscuri siti web gabellati come fossero governativi?.

Più che la vendetta della buzzicona, la vendetta della realtà. Consumata a freddo sulla cruda, non sempre così entusiasmante, realtà delle mille patacche della disinformazione.

Tony B., direttore creativo Gary Coleman Italia

Wednesday 8 December 2010

L'ha fatto per Firenze?

Questa settimana Renzi fa notizia perché è stato ad Arcore da Berlusconi. A impetrare la mitica 'Legge speciale per Firenze' promessa lo scorso anno in campagna elettorale."L'ho fatto per Firenze". Quando ho letto questa frase mi è venuta in mente più di una battuta anche troppo facile su possibili mercimoni di natura diversa da quella strettamente politica, visti i recenti trascorsi dell'ormai attempato premier. Ora anche sul Corrierino Fiorentino  Renzi sembra confermare implicitamente che la visita alla corte imperiale poteva suscitare più di un sorriso. L'ha fatto davvero per Firenze? Non esattamente. Renzi poteva agire più discretamente, però se così fosse stato non sarebbe probabilmente finito sui giornali: e questo da mesi e mesi sembra essere in buona sostanza lo scopo della sua attività politica. Fare in modo che comunque l'attenzione sia centrata su di lui, se non finisce sul Corrierino almeno due volte alla settimana non è contento. Stavolta però, complice anche un certo bigottismo di sinistra endemico in Toscana e a Firenze, non sembra essergli andata benissimo. Per la prima volta da mesi il popolo bue della sua pagina di facebook lo subissa di critiche, superando anche quella che a volte sembra essere una specie di claque che lo osanna sempre e comunque. Anche sui giornali non sta andando molto bene.

Speriamo almeno che 'sti cantieri per la tramvia partano come promesso..

Jesko Friedrich

Jesko Friedrich is an interesting German satirical actor and writer. His work with the charachter "Johannes Schlüter" on NDR (a public broadcaster) has gained him lots of views on Youtube and other video hosting sites. Most of the stuff is in his native German. Some references are only understandable to people with a relatively good knowledge of the local culture and politics, however some satirical sketches have been so good that a few people have took the time to transalte and subtitle them. So (today it's a long, rainy holiday morning) I've took the time myself to translate into English the wikipedia entry about Jesko Friedrich. And I've subbed three more of his Schlüter sketches. Here they are, together with 'Bushpilot' and the very successfull (even in unlikely places) 'Verbrennflaggenproduzent'











Saturday 4 December 2010

The Aging Persuaders

Nella ormai sconfinata discussione sul cablegate si inserisce questo curioso contributo di Antonio Pintér, “direttore creativo Arnold Italia”. Pintér analizza il ‘fenomeno’ Wikileaks dall’inedito punto di vista di un “artigiano” della comunicazione, come l’autore è si definito altrove. Cercando di conciliare l’incredibile attenzione riservata all'avvenimento con la (supposta da alcuni,  e credo per motivi abbastanza evidenti di convenienza politica) scarsa importanza del contenuto dei 250.000 e passa cablogrammi.
L’incipit dell’articolo mi lascia subito dubbioso: "Nemmeno, non dico un filmino, ma almeno una fotografia."
Pintér è ormai appartenente a una generazione anziana. Quella della televisione, dello ‘spot’, come unico medium possibile e immaginabile. Che importa la mancanza di immagini nell'epoca di twitter, delle email, degli sms? E’ un problema? E’ necessario che ci siano foto o un filmato perchè qualcosa sia interessante, oggi?
Continua ad applicare alla realtà di oggi i paradigmi di 30 anni fa (e più). Oggi non ci sono più solo tre, sei o nove reti nazionali e qualche grande giornale. Non c’è più solo la tv analogica con dentro l'unidirezionale, univoca e universale ragazza delle morositas ( forse ormai pesa 130 kg e ha 5 figli).
Ormai il campo di battaglia della comunicazione è disseminato di dispositivi interattivi elettronic. L’iPhone, l’iPad per i più modaioli. Il PC, lo smartphone ormai alla portata di tutti per il resto del mondo. Vanno bene twittate, email, blogpost, pure le righe virali di pubblicità che qualche volta clicco anch'io in gmail. Vanno bene certo, per contro, anche i video di youtube, ormai usati istituzionalmente anche da piccole realtà.
Va bene il 'web', il sito istituzionale, la bloggata, la paginetta sul portale di settore.
C'è ancora certo il servizio televisivo, lo spot, il manifesto, il volantino, l'articolo più o meno prezzolato, la pagina di pubblicità, il teaser.
Ma sempre di più tutto viene ridigerito e rilinkato in modo spesso multidirezionale e imprevedibile nella cloud della rete.
E' importante che i cablogrammi siano senza le figurine? No. Nel giro di poche ore della pubblicazione è stato possibile fruirli in forma grezza, con un motore di ricerca testuale, con una comoda animazione flash, Assange è stato minacciato di morte su youtube più volte, le notizie su Berlusconi, Israele, l'Iran, Sarkozy, etc. sono state lette e commentate e ripetute centinaia di migliaia di volte sui siti dei giornali, sui blog, nei newsgroup.
Il cablegate non sarebbe stato interessante se fosse rimasto solo una pila di fotocopie alta qualche metro, disponibile solo in qualche remoto archivio. Diventa un prodotto interessante perchè nella realtà di oggi centinaia di milioni di persone, miliardi, connesse alla rete possono leggerli cliccando su un collegamento web.
Pintér invece si soprende perché non ce li propone la negretta delle morositas (un’idea che lo stesso autore avrebbe potuto proporre, ventanni fa) e ciononostante ne parlano tutti.
La spiegazione? Il teaser. “"Ha creato un teaser così grande da oscurare tutto e rendere irrilevante ciò che sarebbe seguito.”
Ricordo bene il teaser di un film tutto sommato non eccezionale. "L'esercito delle dodici scimmie sta arrivando". Meglio del film stesso.
Ma alla fine è arrivato un film divertente, ma non certo un capolavoro. Lo ricordano solo gli appassionati di cult movie.
L'altro giorno la NASA ha annunciato una conferenza su una nuova scoperta relativa al campo dell'astrobiologia. C'è chi per un attimo ha sperato nella scoperta di nuove forme di vita su Marte o un satellite di Saturno.
Ieri nelle ultime pagine dei giornali si legge che è stato modificato geneticamente un batterio per farlo nutrire di arsenico.
Il teaser? Se ne è parlato un po’ sui giornali, nei forum. Non è stato niente di eccezionale. Assange con quello che per ora è solo circa il due per mille dei cablogrammi ha monopolizzato per giorni le prime pagine di giornali, tv, siti web, blog, newsgroup. E la cosa potrebbe andare avanti ancora per mesi e mesi. Vengono confermate tesi di cui si parlava da mesi? Certo, ma a confermare quelle tesi sono i diplomatici di uno stato la cui politica ufficiale è ben diversa, non il medio contributore a un gruppo di discussione su internet.

Peccato per la mancanza dell'esiziale supporto iconografico, ma forse Pintér sottovaluta il 'prodotto' cablegate...

Friday 3 December 2010

No more Nazi-Zionist innuendo?


irannazi.ir is no more. The site http://www.irannazi.ir/forum/ does not respond. Today the domain irannazi.ir today seems to be deleted from irtld.com ( http://www.irtld.com/whois/www.irannazi.ir ), its former registrar.

Just a few days ago the site, which has become a small news case in the western and middle eastern world, was still reachable, but there was only a note saying that the forum was closed until further notice. Read this and this other post of my blog for a summary of what has happened since last November.

A self-appointed israeli 'researcher' has 'discovered' the site, a rather naive forum for WWII and 3rd Reich enthusiasts, and has mistranlated a disclaimer in farsi, that was only saying that the site was following Iranian regulations, to hint at the possibility of a direct connection between the site and the Iranian government.

A few bloggers, and a few news site took notice. It's always useful to associate your enemy du jour with Hitler and nationalsocialism. Especially if you are about to go to war against him.

The Iranian government did take notice, too, and.. filtered the site in Iran for a few days, then lifted the filter after the owners toned down a bit the imagery and the wording in the forum. The iranian government denied any involvement in the site: irannazi.ir was simply registered, as any other iranian website, in a registry of iranian websites. Censorship was apparently applied under the insistence of the Jewish minority within Iran. The western press announced that the site 'was again allowed in Iran', of course.

After an Iranian I'm corresponding with warned me that the site was again inacessible from within Iran, I 'discovered' that the forum was closed. This has not been mentioned by any news source I could find.

The only thing remotely comparable to a news source mentioning that the site is now completely offline is this german article : yes, the site is offline, but, hey the owners have not been prosecuted (under what Iranian law?) and hey, you can still buy Mein Kampf in bookstores (so you can from amazon.com, but never mind).
On November 30th on this research site this special dispatch was issued, when irannazi.ir was already closed and with different graphics, repeating the same misleading news sources of 10 days before, whitout ever mentioning that the site was offline.

And hey, wasn't this site supposed to be the direct offspring or at least to be supported by the Iranians Gov't? How come is the site offline, now?

In the meantime, we learn from the Guardian that another middle eastern Government is promoting - without the shadow of a doubt - the most intolerable antisemitic canards. Not on with an obscure website. In textbooks. That are also used abroad. In the UK. Where is Rubin? Where are the bloggers? Where are the news sites? Where is the indignation? Where is the photoshopped Ahmadinejad head on Hitler's body? There is only an overly prudent commentary by David Goldberg. But it's Saudi Arabia: you're not going to attack them with a preventive strike anytime soon...

Sunday 28 November 2010

Installing Windows 7 64 bit on an Acer Aspire 5630

I was lent a three years old Acer Aspire 5630 notebook. It's still a relatively decent machine: a 1280x800 screen (with no antiglare protection, something which is good ...only in a store and practically nowhere else), a Core Duo CPU, accelerated graphics and expandability up to 4 Gb of RAM. There is also a usable integrated webcam (various models, I ended up with the Logitech Orbicam)There's plenty of power to run Windows 7, even the 64 bit version. Yet Acer doesn't list this machine as Windows 7 compatible, nor there are Windows 7 (x86 or x64) specific drivers their website(s). Yet, I managed to install Windows 7 without much difficulty in a few hours. Here's how.

I used a Windows 7 Ultimate 64 bit english .iso I obtained from MSDN. No reason why any other W7 version shouldn't work. I didn't burn the .iso, but I transfered it to a USB 4gb pendrive, using this method:

- Mount the iso in (let's say) H: with Daemon Tools
- Insert the pendrive, let's say with diskpart disk number 3 and drive letter g:
- run diskpart.exe from Command Prompt
- list disk (to get the actual disk number)
- select disk 3
- clean
- create partition primary
- select partition 3
- active
- format fs=ntfs
- assign
- exit
- H: (cd to the W7 disk)
-  cd boot
- bootsect /nt60 g:
- xcopy h:\*.* g:\ /S /E /C /H /K /R /D /Y

Boot from the usb pendrive using the F12 key after having enabled the boot menu from the 5630 bios. Not that you need to install W7 from USB. I just wanted to write down this method somewhere :^)

Install Windows 7 as usual. Most of the hardware is recognized with native drivers, notably the Ethernet and wifi cards, and the audio chipset as well.

The exceptions are:

Synaptics touchpad. Recognized as a two button wheelless ps/2 mouse. To use the touchpad with at least mousewheel emulation go to synaptics website and download the generic 64 bit driver, which works fine with the 5630.

NVidia 7300 Gpu. Recognized as a basic Svga, Go to Nvidia website and downlaod the latest Go 7300 64  bit drivers. Choose the Go (notebooks) version and not other 7000 series drivers. Subsequently, a new driver will appear as an option in Windows Update (does Microsoft have always newer drivers than the manufacturer himself, I have to wonder).

The logitech orbicam seems to be without Seven compatibile 64 bit drivers, but it isn't really so. Go to the acer website and download the 80 mb Logitech drivers package. Unzip it somehere and note the position of th Drivers\64 bit folder. Even if Acer doesn't say it those are 64 bit Vista drivers, also Seven compatible. Go to the device manager, and choose update driver pointing to that folder. The webcam is installed with the driver only and no addiitional software. One can try to install the bloaty logitech/acer software as well, or use basic/freeware webcam software. The orbicam works well with Skype, FIY.




The ENE Card reader can be installed using existing drivers for XP64. The ones on Acer's site should work but they are not the latest. The most recent drivers I could find are here (v 3.0.0.7). Download and change the compatibility mode of Setup.exe to Windows Vista. Run it with a right mouse button click and Run as Administrator combination. The installation should work fine. My unit however refuses to read properly SD and SD-HC cards, I've four or five of them on hand and the system always ask to format them whenever  I insert them in the 5630 reader. Even choosing to format doesn't yeld any result. There is no problem with MMC cards, though - I've tried with a very old 64 megabyte card from a Nokia 6630 and from two maximum capacity 2 gb cards. It shouldn't be a problem of the 64 bit drivers per se, the same happens on XP with official 32 bit drivers.


That's it: now everything is properly recognized. I haven't tried the various acer applications available on their site: the various extra keys (volume, pause, etc) on one side of the keyboard remain unused. Acer could have at least followed Microsoft standards for the media player keys.

P.S. It's not that I couldn't capture screenshot with PrtSc. It's just that I wanted to experiment photographing LCD screens with my camera. The settings for my old Kodak 7525 are in the EXIF chunks in the jpgs.

Tuesday 23 November 2010

More Nazi-Zionist innuendo




UPDATE: 27/11/2010, the site is effectively closed until further notice. The images of the heading have changed again, the administrator have left a message telling that they will put the new google groups address for the site as soon as possible. According to this site the SWC has asked the Arizona ISP hosting the pages to remove them from their servers.


UPDATE: 24/11/2010, one iranian blogger I'm corresponding with says that from Iran the site is now inaccessible. Iranian readers do you confirm? The site is visible from the outside and has changed, again, its graphics.

The unflappable Barry Rubin yet again writes on the supposedly ‘Government-Run-Iran-Nazi’ website.
Apparently Rubin is still convinced that the whole state of Iran at large is broadcasting and apparently endorsing  a pro-Nazi internet site. Yo-hoo? How do you ‘broadcast’ a web site in the first place? There is no proof of any ‘endorsement’ of the Iranian Gov’t other than the mandatatory registration on the Ministry of Culture website.
On the contrary, Rubin himself, posts a link (translated here) of a genuine Iranian news site: the site has been filtered for a while,because some of the contents have been found objectionable. TABNAK criticizes the government for being too lenient on filtering websites on the .ir TLD. Now, as Rubin states, TABNAK is pro-government,it says the ‘association’ who has set up the website is an obscure cult, and criticizes its government for NOT filtering it. Still ‘apparently endorsed’ by the Islamic Republic?
The Al-Arabiyah article also linked by Rubin takes an interesting stance: the Gov’t has filtered the site, after a while it has unfiltered it. THEREFORE the Gov’t must be behind the site. What the saudi controlled news and tv website fails to mention is that before the ban was lifted irannazi.ir (as first reported by this site) has changed its more fanciful graphics and toned down  some of the writings. It seems that what the Islamic Republic is doing is just exercing effective censorship against pro-nazi websites, that kind of censorship the ADL is lobbying to implement in the USA in spite of the 1st Amendment and countless other organizations are trying to get implemented in Europe (in those countries where there are not already similar laws, that is). Al-Arabiyia also mention a Rubinesque article by  Rooz Online. Rooz Online (this is not mentioned by Al-Arabiya) is a site produced by Iranian dissidents.
There are a couple of sources that Rubin inexplicably doesn’t mention. This Reuters news item for example. There is the obligatory reference to how Ahmadinejad is just a bad guy, and then a discernible sign of honest journalism:
NOT LINKED TO STATE
The Nazi website does not appear in any way linked to the Iranian state, but with strict controls on the Internet blocking many sites deemed undesirable, TABNAK criticized the government for granting permission to the Nazi website.
What this site has reported first! Also, we learn that TABNAK is pro-government, but really the arm of the internal opposition. Wow! And we thought all along that the Islamic Republic was just a monolithic dictatorship, like, like… Saudi Arabia, for example (I’m exaggerating, the Kingdom is more like an absolute monarchy in fact).
The other source is this UAE English-language website, The National.
Here is the link:
Iran's Ministry of Islamic Guidance and Culture said it has not recognised a neo-Nazi group that recently claimed its website had been registered "according to the laws of the Islamic Republic of Iran".
"The website was only registered [in the ministry's list of approved websites] by an individual," Mehdi Sarami, an official of the ministry, told the Tabnak news portal on Saturday. There was no mention of the neo-Nazi group in the registration form, he said.
Gee! That’s just what this site has reported first! And, believe me, I’m just a guy from Florence who likes to check his facts and did a bit of research on his own…

Monday 22 November 2010

Salmo 121



Il funny, buon חוםmme ieri si è irritato per le reazioni non proprio condiscendenti seguite al suo riferire una storiella gerosolimitana. Pare che l'optometrista di un altro blogger che segue abbia assistito alla scena di un bambino israeliano di 8 anni che ha interrotto un esame della vista per mettersi a recitare il salmo 121 della Bibbia. Aveva appena udito la sirena di un'ambulanza per strada.


I bambini spesso si comportano in modo curioso, a volte incantevole, a volte terribile, a volte semplicemente sconcertante. A poco più di due anni mio nipote ha risposto alla vicina di casa che gli chiedeva 'come ti chiami piccino?' con un per certi versi più che appropriato 'non te lo ricordi?'


Ammesso che l'episodio sia vero e fedelmente riportato, personalmente non ci vedo un significato particolare, se non nel fatto che, banalmente, quello dei bambini è un intelletto in via di formazione.


Gli interlocutori del funny guy invece ci vedono i guasti di un'educazione religiosa troppo stretta, anzi i guasti della religione in generale. Invece di recitare il salmo, il piccolo avrebbe fatto meglio a giocare con la playstation, oppure a leggere sana letteratura per l'infanzia, come ad esempio Koning en Koning.


Per il funny guy, e gli altri che - orgoglionissimi - hanno riportato la storiella non importa tanto l'aspetto religioso quanto l'evidente bontà d'animo mostrata dal giovane virgulto, e dunque per estensione dall'intero popolo d'Israele. Che ha davanti un radioso futuro di prosperità ed equità morale. Non dimentichiamoci che nell'ambulanza ci sarebbe potuto essere stato anche uno dei mortali nemici dello Stato Ebraico. Tale la grazia, la gentilezza dell'animo del ben educato fanciullo, capace di pregare spontaneamente per la salvezza di un Nemico.


Non so cosa sia passato per la testa del fanciullo. Speriamo ci veda bene e che ora stia facendo i compiti. Speriamo che per ora non si arrovelli tanto su chi sono o non sono i propri nemici, tanto poi da dover pregare per la loro salvezza.


Però tornando al mondo degli adulti, non so se effettivamente ci siano state grandi probabilità che nell'ambulanza di fosse qualche palestinese dei territori occupati, come ricorda questo video già ospitato qui due post fa.. 


Inoltre, cosa dice veramente il salmo 121?


L'ultima edizione della Bibbia di Gerusalemme, uscita l'anno scorso, recita:


1 Canto delle salite.
Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l'aiuto?
2 Il mio aiuto viene dal Signore,
che ha fatto cielo e terra.
3 Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
4 Non si addormenterà, non prenderà sonno,
il custode d'Israele.
5 Il Signore è il tuo custode,
il Signore è la tua ombra,
e sta alla tua destra.
6 Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.
7 Il Signore ti custodirà da ogni male,
egli custodirà la tua vita.
8 Il Signore ti custodirà, quando esci e quando entri,
da ora e per sempre.



Nella Tanakh, invece si legge:


 http://www.mechon-mamre.org/p/pt/pt26c1.htm

In ebraico il canto delle 'ascensioni' è 
 שִׁיר, לַמַּעֲלוֹת: Shir lama'alyot. 

Il canto delle ...aliyah. Che al tempo di Re David voleva dire il pellegrinaggio degli Israeliti, a Gerusalemme (non lo dico io, ovviamente, lo dicono tutti i commenti al salmo in questione).



Non è detto che il nostro piccolo amico non abbia avuto solo una più prosaica preoccupazione rivolta solo a membri del suo medesimo gruppo etnico-linguistico-religioso. Non che ci sia nulla di male, naturalmente, come non c'è nulla di male nell'educazione religiosa.

Saturday 20 November 2010

Nazi-Zionist innuendo



In some circles this exclusive blog post from Barry Rubin, an Israeli author, has caused a certain level of comment. It claims that the site http://www.irannazi.ir/forum/ is run by the Iranian Government (or at least is helped by them).

Now, if you have a look at the site even if you don't know any Persian, like me and Rubin, with an automatic translator you can be certain of one thing. It's surely a site of people who like all things about the III Reich and it's wildly amateur night. Starting from the flag on the top of the page[*] (a Hitlerjugend banner, the nazi youth organisation), down to the profile photos and avatars of the members. There are sites like this everywhere in the world, except in those european countries which explicitly ban them. One can be for or against them, but to think that a government would actually run such a site is an insult to the intelligence of the reader.

The main 'proof' put against by Mr. Rubin is his translation from one of the first lines of the homepage "این تارنما طبق قوانین جمهوری اسلامی ایران و تحت نظارت کارگروه رسانه های دیجیتال وزارت فرهنگ و ارشاد جمهوری اسلامی فعالیت می کند .". According to Rubin it means ""This website is under Islamic Republic of Iran laws and it is under the supervision of the working committee on Digital Media of the Ministry of Culture and Islamic Guidance." Now, that English is slightly broken: I think that Rubin has read the site with an automatic translator, and has adjusted the words to what he actually aimed to "research". A much better translation, I've asked around, would read: "The site is under (i.e. it follows) the laws of the Islamic Republic of Iran and of the digital media workgroup of the Ministry of Culture and Islamic Guidance."

Now, Internet censorship in Iran is a real problem. As you can read here every site in Iran must be registered with the iranian Ministry of Culture and Islamic Guidance. That means that you must log to their website and register you site. There is also a form to look for registered sites, and irannazi.ir shows up. That phrase is simply a disclaimer, like many sites sport, also in western countries. Because of silly Italian laws many blogs like mine often have one of two lines of legalese stating that one's blog is not a regular ..printed periodical, for example. It is highly unlikely, however, that an army of bespectaled guardians of the revolution is at work cataloguing each and every iranian webpage... Filtering from the outside to iran is a much more serious issue.

I think that the author Barry Rubin, who claims to run a research center and asks for money to support it, should do better research. Let's look at his technical insights showing how that amateurish site is linked to the iranian gov't...

Rubin: >The site is registered to this place under the IRNIC, Iran's domain manager and an arm of the government.

http://www.irtld.com/ is not 'an arm of the government', is simply a .ir domain reseller which comfortably accepts paypal and major credit cards. The government arm is the .ir tld registry http://www.nic.ir : that's the central institution owning the national tld. National top level domains are centrally run, in most cases, by ..government institutions. Incredible.

Rubin:>It is owned by a company in Isfahan.

Indeed, domains are owned by companies or persons all over the world. Domains that are not owned, are usually not yet registered. In many cases domains pertaining to one nation's tld are owned by companies of that country, but that of course doesn't imply government recognition. Ferrari.it is not an Italian gov't site, for example.

Rubin:> There is also evidence, however, that the site goes through a server in Arizona. The Phoenix hosting company is called Atjeu.com.

As Mr. Rubin's link shows, www.irannazi.ir is hosted by an american ISP. Probably cheaper than Iranian companies. So what? I live in Florence, I could buy webspace in the US, or Germany, does that make my page involved with the White House or the Reichstag? Total nonsense.

Rubin: >This doesn't prove, however, that the site is not sponsored by the Iranian government. It does go out on the state-controlled server.

It doesn't prove, however, that the site is not sponsored by little green men, too. It DOESN'T go out on any 'state controlled server' no more that any site with a national tld domain, as any barely internet savvy person can confirm.

In other words, this is non-news. Innuendo purposedly written to put Iranians in a bad light. Nazi sympathiser/aficionados are everywhere. Even in Israel. Here you can find a rather more honest article on the same case, which doesn't however resist the temptation to involve the Iranian government. One could simply ask: if they have their pages in the US, they could as well have bought a .com o .net domain, right? And then the ICANN would have been accused of nazi sympathising ? Sheesh.

* UPDATE: the banner (and the Uncle Adolf photo as well as the marching stormtroopers) are gone, substituted with less provocative images. I think that there is also a rejection of rumours circulated in the press, a few lines below...

Il Minculpop...



...è ancora più tosto del previsto. Stamattina mentre ero in palestra ho intravisto su uno dei monitor Alain Elkann che intervistava Marcello dell'Utri in un programma letterario. Ho intravisto anche una foto di Mussolini. Sui giornali, oggi, dell'Utri appare ad esempio così. Poco dopo sono passato alla Coop rossa locale a fare la spesa. Ebbene sì, i miei sospetti si sono rivelati fondati. Il primo volume di una intera serie era in bella vista sullo scaffale più in vista, dove la settimana scorsa c'era il Il cimitero di Praga di Eco. Edito dalla stessa casa editrice, Bompiani. Titolo: I diari di Mussolini (veri o presunti).


Propinate al pubblico sotto l'alto patrocinio di un personaggio come dell'Utri, con il supporto di buona parte della stampa. Su sito de La7 apprendo che per la prossima settimana un giornalista come Gad Lerner ha in palinsesto una puntata dedicata interamente ai fan odierni del Duce.
Tutto per vendere a 18.50 EUR (prezzo Coop scontato) della cartaccia dichiaratamente falsa e priva di alcun valore. C'è solo da domandarsi quale sarà il prossimo passo, tra qualche anno. L'agenda degli appuntamenti particolari (veri o presunti) di Silvio B.?

Friday 19 November 2010

London

Thursday 18 November 2010

Manga Sindaco

Ossegnur…

Wednesday 17 November 2010

La bufala del giorno...



http://www.express-news.it/?p=48530 Una notizia sensazionale. Al momento, più di 70000 contatti sul sito che ospita l'articolo. Anche su Usenet alcuni sedicenti professionisti della comunicazione riportando come veritiera la notizia, e ci fanno pure sopra della bonaria ironia.

Peccato che sia solo una bufala bella e buona. Per un momento dimentichiamoci di http://www.express-news.it : un sito che pubblica notizie dichiaratamente copiate da altre parti con fini tra il satirico e il sensazionalistico (una sorta di via di mezzo tra 'The Onion' e 'News of the World' per chi è familiare con la stampa anglosassone) che farà salire di molto il conto adsense dei proprietari del sito. Prendiamo la notizia come se fossa apparsa in un sito 'affidabile':

Comunque googlando il nome dei supposti protagonisti non si trova niente su google news. Lo stesso bild.de (la fonte citata nell'articolo) riporta il link per una hit, ma il link non si apre. In effetti la notizia, a parte la presenza di un religioso, sembra ricalcata su questo vecchio fatto di cronaca e poi tormentone internet : il caso di Enumclaw.
Notare il particolare relativo alla legislazione dello stato diWashington, che è stata cambiata proprio dopo la tragicomica fine di "mr. Hands." E che dunque, oggi, non è come descritto nell'articoletto.

Non solo: cercando sul web i nomi dei due supposti protagonisti si trovano un po' di hit, anzi parecchie: ormai decine di blog e siti italiani hanno ripreso (la tentazione era troppo forte) la notizia. O meglio la bufala. Basta cercare meglio. L'episodio appare anche in forum (anticlericali) nel 2009. Nel 2008.

Si scende fino al 2005. In quel caso è riportato un (supposto, suppostissimo, anzi, supposta..) articolo di Bild, del 24.10.05. Una bufala di CINQUE ANNI vecchia. Pochissimi giorni dopo il caso (vero) di Enumclaw. Probabilmente è stato cambiato il nome dei protagonisti dall'articolo del Bild, oppure Bild ha pubblicato lui la bufala per primo. Se la notizia fosse vera ne sarebbe sicuramente rimasta traccia altrove, specie dopo quanto successo negli Usa. L'imbecillità di certi anticlericali non conosce limiti.

Tuesday 16 November 2010

Berlusconi Vientene Via Con Me

E' significativo che l'inizio (hopefully) della fine (momentanea?) di B. sia segnato da un momento di grande tv come quello di Vieni via con me condotto da Fabio Fazio. Cambiamento nella continuità.

Non vedo praticamente più, se non come sottofondo quando affetto cetrioli o cose del genere, la tv italiana. Anche questa volta ho resistito due minuti con la scheda sat per poi affidarmi alla differita di youtube. Anni fa si seguivano dei dibattiti pubblici in queste occasioni, si ascoltavano i politici incrociare le armi della dialettica. La campagna elettorale ieri sera invece è iniziata in una versione per adulti pseudo-chic dello Zecchino d'Oro, dove Fazio-Zurlì ha invitato due ormai attempate vecchie volpi della politica italiana a recitare ciascuno una poesiola. Mi sono sembrati un po' impacciati. Invocando il fantasma di Piergiorgio Paterlini possiamo comunque tentare una breve epitome dei loro interventi.



Gianfranco: "sono solo leggermente imbarazzato dal venire qui sul palco come un cabarettista qualsiasi , ma che diamine, come al solito dirò di tutto per avere i vs. voti. Come Berlusconi, ma in modo meno magniloquente. Mi hanno detto che Fli potrebbe rubare voti alla destra del PD così ho messo il riferimento agli immigrati per tranquillizzare i potenziali transfuga. Per i camerati basta del resto il paesaggio ineguagliabile dell'Impero."


Pierluigi: "sono un potente sàtrapo del PCI prima, del PDS/DS/Ulivo/PD poi. Mi sento poco a mio agio nelle vesti dell'ospite televisivo, e tutto sommato anche in quelle del politico in manica di camicia che mi hanno fatto indossare quelli del marketing. Non arrivate a fine mese, siete precari? In realtà me ne importa il giusto. Io è un po' che mi sono sistemato, non siete fortunati come me, e non siete ormai nemmeno tra i miei elettori, che si sono sistemati anche loro. Ma quelli del marketing mi hanno detto di puntare su questi argomenti. Ma non erano gli stessi della volta prima, e di quella ancora? Mah.."

Monday 15 November 2010

Conspiracy Theory?



Ringrazio il sempre molto funny נחוםmme per il link a questo video, pare, della tv iraniana, con dei sottotitoli, ammettiamo e non concediamo, accurati.

Il funny guy e l'uploadatore del video su YT parlano di una teoria di cospirazione riguardo a facebook e twitter da parte degli iraniani.

In che senso? Il video ha uno stile un po' "Croda", è poco ma sicuro, ma si può d'altra parte riassumere in pochi punti fondamentali. Che peccano semmai per banalità...

- I social network sono usati anche dalle agenzie di intelligence. Non lo dicono mica solo gli iraniani, ad esempio ecco il primo link trovato con google, di Radio Netherlands

- I social network sono usati per fare propaganda politica. Big deal, non me ne ero proprio accorto, anche qui in provincia.

- I social network sono usati, insieme ad altri media, per diffondere disinformazione. Questo è veramente spararla grossa. Sakineh Mohammadi Ashtiani si starà in questo momento rivoltando nelle sue tombe (una per ogni esecuzione capitale, almeno 4 o 5 negli ultimi mesi, annunciate come certe per il giorno dopo).

- I social network sono una minaccia per la privacy. Beh sì, tra l'altro.

- I social network sono il Male. Ma questo lo dicevamo anche qui un bel po' di tempo fa.

Non che FB&C non servano a nulla, eh. Una tizia di Berlino che ho tra i contatti oggi ha linkato questo, che raccomando...

Saturday 13 November 2010

Psicopatologia della vita quotidiana (ebreo) tedesca.

Oggi sul Corriere e altri giornaletti è riportata la notiziuola del medico ebreo che in Germania si sarebbe rifiutato di operare un tedesco che sul braccio mostrava il tatuaggio di una svastica. La provenienza ‘Bild Zeitung’ mi ha fatto dubitare della veridicità dell’episodio, però cercando su google news ho trovato un più circostanziato articolo  del più rispettabile Westfalen-Blatt. L’ho trovato tanto divertente da tradurlo. Germans, get a life!

Croce uncinata: medico ebreo rifiuta l'operazione

di Christian Althoff

Paderborn. Il paziente era già anestetizzato quando il chirurgo si è accorto di una grande svastica sul braccio destro. "Non posso operare suo marito. Sono ebreo." ha sostenuto il medico di fronte alla moglie del paziente. A Paderborn, presso l'ospedale cattolico di St. Josef, si è creato un caso che Volker Heiliger dell'ordine dei medici della Westfalia-Lippe ha descritto venerdì come un "assoluto caso particolare". Il camionista Marco K. (36 anni) di Salzkotten doveva farsi togliere la tiroide prima che fosse scoperto il tatuaggio. Una croce uncinata inscritta in una corona d'alloro, sulla quale troneggia l'aquila imperiale. Il medico ebreo ha consegnato il paziente alla primaria, che ha operato Marco K. Pare che prima abbia fatto coprire il simbolo nazista.

"Così come un paziente può decidersi per un medico piuttosto che per un altro, è possibile anche per un medico scegliersi i pazienti", ha dichiarato il rappresentante dell'ordine dei medici Volker Heiliger. Un medico non può negare il suo aiuto solo in caso di emergenza. Qui tuttavia non si trattava di questo. "Il paziente è stato curato nel migliore dei modi e adesso sta bene", ha dichiarato venerdì la portavoce dell'ospedale Yvonne Antoine, che ha evitato ogni altra ulteriore presa di posizione.

La moglie del paziente ha compreso poco la reazione del medico tedesco. "Mio marito non è certo un nazi!", ha detto al Westfalen-Blatt. E' scandalizzata e porterà suo marito in un altra clinica per la convalescenza. Il tatuaggio sarebbe stato un peccato di gioventù, eseguito a "18 o 19 anni". Ora si farà togliere "quell'affare". Il tatuaggio comunque era diventato di impedimento: "In piscina mio marito deve sempre portare una fascia al braccio".

Monday 8 November 2010

La Me Generation entra nella senescenza

Negli anni '60 scoprivano il sesso e facevano i figli dei fiori.
Negli anni '70 continuavano a scoprire il sesso, e le P38.
Negli anni '80 erano rampanti.
Negli anni '90 sono andati al potere e subito dopo si son venduti per quattro soldi e un piatto di lenticchie.
Negli anni 2000 hanno indebitato completamente almeno un paio di generazioni future.
Negli anni '10 rincoglioniscono definitivamente. Ma ora devo valutare se andare in giro con la corazza del mio avo Febo de' Febazzi, capitano di ventura del XV sec.


http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2010/8-novembre-2010/sono-re-germania-fa-show-spade-pugnale-1804123084475.shtml

http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2010/8-novembre-2010/sorpasso-poi-coltello-solo-un-colpo-clacson--1804120898113.shtml

Crystal Reports never stops to amaze…

Like many others, I’m waiting for the final release of Crystal Reports for Visual Studio 2010. CR is a quirky, nonintuitive, often buggy reporting system. It is also quite powerful, (so much more than Reporting Services, especially the Reportviewer/RDCL flavour) and it comes for free with VS, so it’s an inevitable choice for many projects. This time it has not been included from the start with the newest release of Visual Studio, for one reason or the other. I hope it’s because it wasn’t ready and not because it’s the first step in phasing it out, the installed base it’s just too big.

Anyway: I sometimes check SAP (CR owner du jour) webpage on CR4VS2010. I reckon that CR has been ‘voted best .NET reporting tool 14 years running’. Amazing: it is still, like Visual Studio, 2010. And .NET was introduced in, 2001, am I right? Well, that can’t be, since SAP it’s saying otherwise. My old copy of Visual Basic 4 must be .NET compatible, then, ypeee, ypeee,ay,yeah…

Wednesday 3 November 2010

MC Microcomputer online!

Oggi, per puro caso mi sono imbattuto in questo sito:


Non sapevo che fosse in linea, lo è da diverso tempo ma una segnalazione e un plauso ci vogliono comunque. Si tratta del contenitore di tutti i numeri di MC-Microcomputer dall'inizio alla fine delle pubblicazioni. Responsabile dell'operazione è AdP, Andrea de Prisco, il mitico giornalista della stessa testata, che ha personalmente scansionato tutti i 281 numeri della rivista.

Per chi ha iniziato ad interessarsi di informatica per passione negli anni '80, MC Microcomputer non ha bisogno di presentazioni. Era la rivista di gran lunga più interessante e meno 'commerciale' dell'epoca, con i suoi articoli è cresciuta una generazione di futuri tecnici, quella che, tra le altre cose, ha fatto partire la "telematica personale" (per usare un'espressione cara al direttore Paolo Nuti) in Italia per prima.

Per quanto mi riguarda basterà ricordare che anche prima di essere riuscito a convincere i miei a regalarmi un home computer spendevo qualche spicciolo per MC Microcomputer, e mi recavo ogni volta che potevo a un negozio (la Sumus in via San Gallo a Firenze) dove si potevano provare dei modelli anche per ore, e mi mettevo a digitare i listati contenuti nella rivista!

Per anni ho conservato gelosamente mucchi di MC, che se impilati insieme avrebbero raggiunto tranquillamente il metro e mezzo e anche più. Alla fine degli anni novanta ho gettato tutto: non solo avevo bisogno di spazio, ma non mi convinceva più da tempo la linea seguita dalla rivista. Anzi, probabilmente era proprio il mezzo 'rivista mensile' che stava cominciando a mostrare la corda.

Negli anni '80 però MC era veramente OK, spesso una lettura ancora più interessante di quelle riviste americane o inglesi che andavo a cercare sotto i portici di piazza della Repubblica, a Firenze, oppure alla defunta libreria Marzocco poco lontano.

Fa piacere anche rileggere AdP dopo tanti anni: a MC sapevano scrivere di tecnologia con brio, e senza sembrare ne dei technical writer ne l'ufficio stampa di una aziendona ingessata. E non solo: era evidente che si divertivano un mondo a fare il lavoro che facevano. Non bisognerebbe mai perdere quello spirito, specie in un campo come l'IT.

Ed ora sotto con la rilettura dei primi numeri di MC...

Saturday 30 October 2010

Bunga che ti passa…



L’ultimo tormentone berlusconiano ha avuto almeno il merito di regalarci una performance memorabile degli EELST, che ultimamente sembravano un po’ appannati.

Comunque, c’è da scandalizzarsi tanto per questa storiella di sesso e pressioni sui Carabinieri? E’ davvero una novita? Mah.

Mi rammento i tempi del Pentapartito. Il dipendente di un'amministrazione, controllata dal PCI approssimativamente dai tempi di Brunetto Latini mi descrisse candidamente come funzionava..

Il partito, se non c'erano altri impedimenti, cercava di trovare una persona capace per la poltrona in questione. Per il gioco delle spartizioni e anche perché in certi casi la taglia dei partiti era minuscola, questo non succedeva sempre. Nello specifico si stava parlando di un quartiere dove, ad occuparsi di sport, era finito un noto alcolizzato..

I vecchietti ricordano ancora, forse, l'espressione "questione morale". Non fu coniata certo perché la politica del tempo brillasse per rettitudine.

Le differenze con il mondo di venti o trent'anni fa sono altre.

Innanzitutto il potere era più distribuito. Nel DNA della DC era inscritto che non ci potesse essere un esponente di partito che prendesse il sopravvento sugli altri. Il PCI, pur con le sue segreterie monolitiche e a vita, era un'organizzazione amplissima e ben ramificata sul territorio. Non c'era il partito-azienda-monarchia-assoluta nato con Forza Italia o il partito che si identificava nel fondatore (come è stata la Lega). La corruzione c'era anche allora, ma gli episodi erano quasi sempre meno eclatanti, direi più prosaici.

Il ruolo dei media era molto diverso. La vita privata dei politici raramente era oggetto di discussione. Durante la prima Repubblica abbiamo avuto almeno uno, forse due, presidenti del consiglio omosessuali. Uno con qualche problema di droga. Ma la cosa, seppure nota tra gli addetti ai lavori, non è mai trapelata. Per contro, essere e coinvolti in uno scandalo di qualche genere significava di norma la fine della propria carriera politica, se non con le dimissioni, perlomeno con l'assegnazione ad un incarico di secondo piano.

Perché c'era ancora un pubblico che leggeva i giornali e si interessava di politica con un minimo di serietà e di passione. La televisione dell'ultimo quarto di secolo e il generale disincanto degli ultimi anni hanno cambiato tutto questo. Sono ormai anni che Berlusconi appare comprovatamente come un vecchio satiro grottesco e volgare, ma quello che oggi si definisce in mancanza di termini migliori come opinione pubblica sembra ignorare la cosa, o meglio considerarla come la normalità di un qualsiasi pettegolezzo
da rotocalco. B. è sopravvissuto alla D'Addario, alle intercettazioni sulla RAI, a Noemi, al divorzio, nonché a una sfilza interminabile di guai giudiziari. Del bunga bunga si scandalizzeranno i soliti, che oltre a scandalizzarsi non sanno purtroppo proporre molto altro. Sarà l'occasione per fare un po' di satira divertente, e dopo un po' l'attenzione generale si sposterà su qualche altro argomento.

Berlusconi probabilmente sarà spodestato solo dall'età, da un atto della Provvidenza. Comincio a pensare che rimarrebbe in sella anche se si mettesse a declamare le canzoni di Apicella accompagnato da una cetra, sulcolle del Quirinale. Dopo aver dato fuoco a Roma. Comunque ad accettare isuoi eccessi ci siamo allenati gradatamente e da tempo. In parlamento una attrice pornografica c'è finita nel 1987. Ancora prima ci sono finiti dei pregiudicati, grazie allo stesso partito. La strada di Berlusconi è stata in fondo tracciata da uno spaccone lombardo ignorante, boccalone e sboccato come non mai. Più recentemente da una parte della sinistra è stato osannato un guitto dedito al travestitismo che si vantava di essersi prostituito in gioventù. Una delle speranze del PD è un tizio che negli anni giovanili parlava di affrontare il problema della sessualità dei bambini..

Thursday 28 October 2010

Unboxing a Samsung HMX-H200 HD SDHC camcorder



Since I finally managed to sell my old Mini-DV camcorder, yesterday I bought a new HD camcorder, the Samsung HMX-H200. Here's a short 'unboxing' video, with my first impressions. It has lots of interesting features for the price: it's also the cheapest CMOS HD camcorder with acceptable perfomance indoors, in my opinion.

Renzi vs Minzolini

La settimana scorso il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha riscosso la regolare attenzione dai media per la polemica a distanza col direttore del tg1, Minzolini. Meglio tenere viva l'attenzione (ad esempio qui ).

Prendiamo, per amor di discussione, la questione come se fosse seria: da una parte c'è un giornalista sicuramente servile.

Dall'altra parte c'è un sindaco che si è inalberato perché il servizio sul tg1 è apparso a distanza di alcuni giorni da un post dello stesso Matteo Renzi sul wall della sua pagina di facebook. Dove il nostro in effetti aveva criticato Minzolini, come tanti altri fanno, che siano vedette politiche di grido, oppure no.

Il tg1 del 24 ottobre può anche essere stato una applicazione del metodo Boffo in versione soft, certo è che quel servizio (visionabile anche online) di per se è più che veritiero.
E' quello che si vede ogni giorno in centro, e che è segnalato quotidianamente anche sulla pagina dell'oriundo di Rignano (da voci minoritarie rispetto alla calca/claque del sei fantastico/ti voglio sindaco di Canicattì/ti voglio pure alla guida del Piddì). Peccato che in quei casi il comunicativissimo Renzi non si infuri una bella sega..

E si sarebbe potuto fare di meglio, e in modo del tutto documentabile: io al posto di Minzolini ci avrei messo che so, i posteggiatori abusivi a Careggi che ti graffiano l'auto se non paghi, chi fa i bisogni per la strada e casomai ti mena pure se glielo fai notare..
Oppure avrei ricordato i vari casi di aggressione ai vigili da parte dei venditori abusivi di origine senegalese in centro, o di prostituzione fuori dallo stesso... Non ci sarebbe nemmeno stato bisogno di scomodare seggiole da 2000 EUR, come fece Donzelli...

Monday 18 October 2010

Baruch vs Spagnoletto


E' stata dura, ma grazie a un certosino lavoro effettuato con trinciapollo e bisturi sono arrivato a un risultato direi accettabile.

Il modello ispiratore è un grandissimo capolavoro degli anni '80, probabilmente del tutto sconosciuto al pubblico più giovane.

Un grande compositore contemporaneo, tra i pochi accessibili a tutti, ha fornito l'impalcatura su cui lavorare.

Il materiale di partenza era in condizioni pressoché inqualificabili: circa il 65% è rimasto sul cutting floor, tanto che per alcuni passi si è reso necessario attingere a footage d'archivio.

L'interprete principale è arrivato a un ruolo che gli sembra cucito addosso: una svolta decisiva e insperata per la sua carriera è forse alle porte. Il grande (e grosso) caratterista per la prima volta è alle prese con un'interpretazione che sonda in buona sostanza gli abissi della condizione umana.

Per quanto mi riguarda posso solo sottolineare come l'umile lavoro del film editor sia una componente spesso misconosciuta nell'esercizio della Settima Arte. Un vassoio di indigesto abomaso di ruminante è stato, oserei dire, trasformato in un gustoso panino con la porchetta.

Sunday 17 October 2010

Nomi & Cognomi

Per tutta una serie di ragioni di vario ordine, ma soprattutto perché quando ho iniziato a postare l'ho fatto come 'febo' e non vedo perchè dovrei cambiare abitudine, questo blog non è fimato col mio vero nome e cognome ma solo come febo@delenda.net.

Non ci vuole molto per capire qual'è il nome e cognome direttamente riconducibile a questo modesto spazio 'ueb due zero', e lo lascio come esercizio per lo studioso lettore. Anzi, ci vuole addirittura troppo poco.

Il cognome è diffusissimo: diminuitivo di Rossi, si trova in tutte le regioni italiane, dalla Sicilia al Trentino. Una professoressa anni fa mi disse che è diffuso soprattutto nel modenese e non ebbi ai tempi difficoltà a crederle: una storia di famiglia dice che il ramo con quel patronimico si sposto nel Granducato da quello che all'epoca era lo Stato della Chiesa pare per problemi di ...bestemmia, o giù di lì. Il nome poi è stato fin troppo impiegato nella seconda metà del secolo scorso.

Dunque che il mio nome e cognome sia messo in rete una volta di più o meno, fa poca differenza. E' già presente fin troppe volte. In effetti uno dei problemi più tragicomici che devo affrontare sono spesso i casi di omonimia.

Pochissimi giorni dopo aver preso la patente ebbi l'idea di farmi un bel giro in campagna, dove la mia famiglia aveva ed ha tuttora un piccolo terreno. Feci un po' tardi, non avevo ancora il cellulare (che era roba da super-ricchi all'epoca): mia madre allarmatissima iniziò a chiamare gli ospedali. A Torregalli era stato ricoverato un mio omonimo, in gravi condizioni. Tornai a casa appena in tempo per bloccare il parentado pronto ad accorrere al mio capezzale.

Spesso e volentieri mi arriva la posta altrui. Ho ricevuto una presentazione in PowerPoint di una campagna pubblicitaria per la Ducati. Il Comune di Pistoia mi ha dato informazioni su corsi di formazione che non ho mai richiesto (mentre a Lucca anni fa è stato arrestato un malvivente col mio stesso nome e cognome).

Il caso più persistente è stato quello di una signora canadese che è sposata con un italoamericano mio omonimo. Prima mi è arrivato un preventivo per un cucina. Poi una serie di svariate missive (rispondevo sempre a tutte informando dell'errore) fino a quando non ho ricevuto l'invito a visitare la tomba di famiglia. Alla fine la signora ha promesso di fare più attenzione e perlomeno mi ha concesso di avere del 'sense of humour' (le avevo comunicato la mia preferenza per la cremazione, just in case).

Il capitolo finanziario è più preoccupante, anche se per ora privo di gravi conseguenze. Mi arrivano fatture del Telepass via mail, anche se le uniche volte che ho usato il TP è con l'auto aziendale. Sorgenia dopo due anni che l'Enel ha avuto il mio nome per caso (l'Enel con cui c'è solo un contratto stipulato da mia nonna) continua a inviarmi bollette di un concittadino che di mestiere fa l'idraulico o l'installatore di caldaie ma vive a cinque chilometri da casa mia. Mi sono arrivate ricevute di acquisti online di musica da chi aveva creato un account col mio indirizzo email, presumibilmente per sbaglio: se mai tornerò a occuparmi di web attivamente, i siti con registrazione saranno sempre con email al posto dello username e verifica automatica.

Parecchi anni fa un tizio che stava comprando da me un hard disc mi chiese se ero l'articolista di una rivistina di informatica mai sentita prima. Non ho mai capito se era un omonimo, oppure se si trattava di una di quelle riviste che pubblicavano come 'Tips and tricks' i messaggi delle aree echomail di Fidonet, dove avevo iniziato a scrivere con le mie effettive generalità.

Sui Social Network a volte mi arrivano richieste di affiliazione di perfetti sconosciuti che solo in base a città, nome e cognome pensano che sia il loro compagno di bevute, o cose del genere.

L'altro giorno sono stato a ritirare presso il 'punto di ritiro sul territorio' di uno store online un aggeggio di cui spero di scrivere qui prossimamente: il commesso ha preso il foglio con l'ordine e mi ha guardato male per tutti i dieci minuti che ci sono voluti per processarlo e reperire il manuale. Ovviamente gli sembrava strano che un perfetto sconosciuto avesse lo stesso nome e cognome del suo collega di Sesto Fiorentino, a pochi km di distanza dal negozio stesso...