Sunday 29 December 2019

Il pelo di Radetzky

Tra pochissimi giorni si terrà il concerto di Capodanno della Filarmonica di Vienna. La novità di quest'anno è che la tradizionale Marcia di Radetzky di Strauss padre, che chiude il concerto, sarà presentata in versione 'denazificata'. Ecco qui un esempio dei tanti articoli che da metà dicembre hanno parlato della questione.

Ma cosa c'è di vero? Come può essere che una marcia scritta nel 1848 possa avere connotazioni naziste? Negli articoli di giornale più letti sembra di capire che la versione suonata dai Wiener Philaroniker a Capodanno sia il rimaneggiamento più recente di un certo Leopold Weninger, un musicista nazistone, che fu responsabile anche di (ri)arrangiamenti di diversi canti del NSDAP. Secondo alcuni articoli, come quello del FQ linkato più sopra, si farà anche a meno del tradizionale battito delle mani.

Come è nato questo caso mediatico? La fonte iniziale della catena di rilanci stampa, articoli di commento e chiacchericcio social è questa: un comunicato stampa degli stessi Wiener al  Neue Osnabrücker Zeitung  (Osnabrück è una cittadina della Bassa Sassonia,  con Vienna c'è la stessa distanza che c'è tra Voghera e Palermo, ma lasciamo stare). Purtroppo per leggere il sito del NOZ bisogna abbonarsi, ma ad esempio qui si trova, in tedesco, un sunto del comunicato. Qui ci sono già un paio di punti da considerare. 1) La versione attuale si fa risalire appunto a Weninger, un 'bekennende Nationalsozialist', un noto nazista. 2)Il primo anno che l'arrangiamento di Weninger fu eseguito fu eseguito è il ...1946. A guerra già finita e Hitler già cadavere (o col biglietto per l'Argentina di cui cantava Mel Brooks).

Uhm.

Vediamo cosa scrivono gli stessi Wiener Philarmoniker sul loro sito ufficiale, questa volta in inglese.

  Dunque, sì, lo spartito usato per l'esecuzione del concerto di Capodanno è proprio di Weninger, ma è stato pubblicato dall'editore Benjamin a Lipsia. Nel 1914. Nel 1914 non esisteva ancora il nazionalsocialismo, e il suo fondatore al massimo, nella migliore delle ipotesi era un renitente alla leva austriaco che stava pensando di arruolarsi nell'esercito tedesco.

È infatti vero che Weninger sia stato un nazista, ma solo a partire dal 1932.

Dunque, arrangiamento del 1914, eseguito la prima volta nel 1946. Che c'azzecca il nazismo? Eppure cercando bene, la polemica non è nemmeno nuova. Se leggete il tedesco o vi accontentate di una traduzione automatica, provate a leggere questo articolo. L'articolo è di ottobre 2019, e non si parla di Vienna, ma della banda comunale di Freudenstadt, una città turistica nella Foresta Nera piuttosto nota in Germania. Il musicologo locale parla della versione di Weninger come di una venerazione per il nazismo, addirittura. Per via dell'arrangiamento più sonoro, a suo dire, peccato che sia stato scritto quasi 20 anni prima dell'ascesa al potere di zio Adi.

In realtà (per queste note sono debitore a molte fonti, non essendo certo esperto della materia, ma in particolare a un postatore su FB che certamente se mi rilegge si riconoscerà) non esistono più autografi degli Strauss. Eduard Strass, l'ultimo figlio superstite di Johann, distrusse tutto volutamente nel 1907 per problemi di diritti d'autore e forse di rivalità postume col fratello. Rimangono solo le partiture pubblicate, e per la marcia di Radetzky non esiste un'edizione  della partitura scritta nel 1848 da Strauss padre, ma solo quella di una trascrizione per pianoforte. L'arrangiamento per orchestra usato dai Wiener fu appunto quello scritto da Weninger. C'è da dire che l'orchestrina ottocentesca che suonò la marcia per il ritorno in patria del vincitore della battaglia di Custoza era sicuramente molto più sparuta rispetto a quella dei Philarmoniker: è evidente che  l'arrangiamento di Weninger doveva per forza essere più 'corposo'. Comunque nel 1999 lo studioso Norbert Rubey ha trovato quelle che dovrebbero essere le bozze per le incisioni della prima trascrizione per pianoforte. Ne ha tirato fuori un articolo su questa rivista  e poi una riedizione critica della c.d. Urfassung, facilmente reperibile anche su Amazon. Nel 2001 il compianto Conte Johann Nicolaus de la Fontaine e d'Harnoncourt-Unverzagt si basò sul lavoro di Rubey per la prima esecuzione del... concerto di Capodanno 2001 alla Wiener!


Le differenze con la versione tradizionale sono evidenti anche ad un orecchio non particolarmente esperto come il mio: intanto il tempo è più lento rispetto alla media di altre esecuzioni, il rullante all'inizio suona diversamente, il ruolo degli ottoni è meno evidente. E non si battono le mani. Sicuramente un'orchestrazione più anemica: ma non risulta che a chi ascoltava l'altra venisse una voglia particolare di invadere la Polonia subito dopo. In realtà nel 2001 Harnoncourt suonò anche la versione tradizionale al bis finale, e nel 2003, tornato a dirigere il concerto, eseguì solo quella.



Non si vedono spettatori diretti verso la linea Oder-Neisse dopo l'ultimo clap. Non ho letto né l'articolo né la partitura di Rubey, ma a quanto ho capito il suo lavoro è basato solo sulla differenza tra le bozze e la trascrizione per pianoforte (alcuni segni sarebbero stati letti erroneamente dall'editore) e, presumo, sulla differenza tra le orchestre esecutrici di cui parlavo prima. Nessuna connotazione politica, ancora una volta. Eppure, la discussione su questo episodio è molto politicizzata, pochi anche a sinistra si chiedono con un minimo di onestà intellettuale dove sia l'elemento nazista (elemento che non può esserci, a rigore cronologico!). Molte altri commentatori invece si sperticano nelle accuse, e cercano di dare l'impressione di una musica proprio risaletne al periodo nazista. La pagina della wikipedia tedesca attualmente leggibile sulla marcia in questo senso è esemplare.

Come scrivevo, la polemica in realtà non è nuova anche se la memoria del pubblico, per non parlare dei media di oggi frettolosi e 'ipersocializzati'  è a brevissimo termine. Ad esempio ci furono polemiche anche nel 2014. All'epoca però a dirigere il concerto non il giovane direttore che aprirà il 2020, ma il grande Daniel Barenboim. Un ebreo, ma anche una persona intelligente. Questo articolo del New York Times di quell'epoca è illuminante. L'esecuzione di Barenmboim è visibile facilmente su youtube. Con Barenboim marciava non solo l'amicizia, ma soprattutto la musica.


Post Scriptum, 2/1/2020

Capodanno è arrivato, e così il Neujahrskonzert 2020. Che è terminato con una Marcia di Radetzky... praticamente uguale a quella degli altri anni, compreso il battito delle mani che alcuni commentatori temevano sarebbe stato eliminato. In pratica la 'Neuefassung' dei Wiener consiste nella ristampa delle modifiche all'arrangiamento di Weninger accumulatesi negli ultimi decenni, e nella rimozione dell'imbarazzante nome dalla partitura. Sicuramente meglio così per il pubblico pagante che si era assicurato i costosi biglietti fino da gennaio 2019, per i Wiener, e per il turismo in Austria e a Vienna.

Rimane l'operazione politico-mediatica, che è stata comunque una sorta di autodafé voluto e istigato dai Wiener stessi, anche se evidentemente la furia purificatrice (e appunto, il pelo sullo stomaco) non è stata tale da tornare alla versione della 'Urfassung' di Harnoncourt, o da eliminare il 'guerresco' battito delle mani. Che in realtà si usa fare dal 1848. Questo articolo uscito il 30/12/2019 sul Berliner Zeitung, per concludere, è al riguardo illuminante.