This summer's blockbuster seems to be the Norway killings.
Of course, this is a disrepectful and shocking way to begin a post on such terrible matters. I regret the meaningless loss of life; I mourn the slain victims - many of them just kids; my heart is with all the Norwegians, and all the rest of Europeans; I silently pray for them all.
Of course: but talking about a movie blockbuster and putting De Niro on my post is a better way to get your attention. Soon after the news of the attack was broken the international journaille was talking about a - ça va sans dire - jihadist terrorist attack. Imagine the disappointment at Fox and many other newsmills when it turned out that the killings were the act of an apparently lone single killer, 32-year old Anders Behring Breivik. For lack of a Jihadist background, the attacker has been soon described as far right winger - a nazi. He has to fit a recognizable role, after all.
Nowadays journalists work online a lot: yesterday I saw one of those new talking heads at CNN. In the 90s during the Gulf War they had much more style and substance. These days you get to see a gesticulating jocular buffoon, with a gesture-enabled big flat screen: one slide after the other the journalist explained how they had examined the 'social footprint' of Breivik. The electronic traces all of us, more or less, leave on the Internet, especially on social networks. Here's his facebook photos, there his twitter account. Here his John Stuart Mill quotation, there his favourite book and his favourite TV series. How keen on CNN's part, not to mention the a gazillion other newsites on the net and elsewhere.
Almost all the photos posted have something peculiar: they're not taken with a webcam or a digital camera in self shot mode. They're portraits shot by a professional photographer. It's not that unusual for a facebook profile: based on my limited social network experience I'd say that 1-2% of all profiles sport professionaly made photo portraits. But those profiles are actually used over time (if only to waste it, but they're used). Breivik opened his FB account, I read, only a week ago.
His Youtube video was uploaded the day of the attacks: I personally thought it was the work of some 'jackal' but it seems it isn't. His 1500 page PDF 'Manifesto' is all over the Internet now, and if anything it shows a deep familiarity with how the 'Web 2.0' social networks work. For example he's urging his readers to backup the videos he posted as soon as possibile, as they could not last long. The YT video was blocked in just a few hours (but again, news outlet all over the world are effectively mirroring it, not to talk about the other photos and profiles).
Contrary to many other similar cases, Breivik has not turned his rifle on himself. As far as we know he hasn't even tried, and reading his 'book' he didn't expect to. He's collaborative and talkative with the police, he wants a public trial.
His manifesto, as I said, is all over the net. Il Corriere della Sera, Italy's most read newspaper has mirrored an entire copy of it on its website, detailed instructions on how to make an AFNO car bomb inclueded. It's going to be an instant success on news sites, social networks, file sharing venues.
It has been compared to the UNABomber's Manifesto. From an intellectual point of view Ted Kaczinsky was on another level - just as crazy, but more learned and 'technically' intelligent and 'philosophically' 'deep'. Nonetheless to be published on conventional media it required the menace of further crimes, FBI approval, and Bob Guccione's bravado. Now a rough work mostly put together cutting and pasting from the wikipedia is posted voluntarily by thousands and thousands of sites, with the killer already in handcuffs and no urgent need to do so.
Anders Behring Breivik is the Paris Hilton of terrorism. He has starred in his own porn movie to gain attention, to rise above the background noise of the net. He has purportedly created his 'social footprint' in order for it to be 'discovered' by the airheads at CNN and at the other web surfing journalim joints.
He has successfully built a car bomb and successfully machine gunned dozens of young people just to increase his clickthrough.
And for the moment, he has achieved his goal.
Monday 25 July 2011
Sunday 24 July 2011
The Strange Days Club
A 69 anni suonati J.H. si esibisce mediamente 120 volte all'anno. Ma nel luglio di ogni anno, ormai da più di 40 anni, trova sempre il tempo di passare almeno una serata al Club Strange Days.
Gli ultimi due album sono disponibili solo su internet, ma rimane una figura di culto per tutti i chitarristi. Lo si è visto anche a Bientina (PI) due anni fa per delle clinics gratuite sponsorizzate dalla Fender. C'è anche il poeta americano J.M. : 68 anni, 140 chili e 5 volumi di poesia all'attivo. E' appena arrivato dalla Florida, dove ha partecipato al funerale del padre. Si era riconciliato con l'anziano ammiraglio solo tre anni fa: ripartirà presto per lo Sri Lanka, nella casa che aveva condiviso per molti anni con Arthur Clarke. Dopo la sua fuga a Parigi degli anni '70 è vissuto quasi sempre laggiù. J.J. dimostra ormai 80-85 anni, molti più della sua età anagrafica. La voce però, quando intona Summertime è sempre graffiante e roca. La si è vista l'ultima in Italia per l'estate maremmana, grazie a due tappe del tour "We shall blues again". La accompagna al pianoforte B.J., il polistrumentista gallese noto per essere stato uno dei membri originali di un gruppo inglese ancora in attività dopo cinquantanni ("Non nominateli nemmeno, non voglio avere più niente a che fare con quelle mummie"). Il piano non è lo strumento che lo ha reso famoso, ma lo domina con una sconcertante familiarità. L'ultimo disco "Bridges to September" è un album di composizioni strumentali elettroniche che hanno raccolto un buon successo di critica - anche se le vendite ormai raggiungono livelli simbolici ("Mi sento come un giovane musicista di oggi"). Anche se ormai completametne calvo BJ sembra aver ritrovato almeno la magrezza giovanile: probabilmente però il trapianto di fegato di tre anni fa vi ha giocato un ruolo non indifferente.
Al banco stasera c'è il proprietario, K.C. Appare sempre troppo calmo, un po' assente. "It's the Citalopram, man" - dice. Dopo la fine degli anni '90 e gli ultimi tre album sempre peggiori del suo gruppo di Seattle, ha prodotto alcuni dischi di artisti emergenti ed ora, a nemmeno 45 anni, si considera un pensionato. "I've invested in Microsoft stock in the '90s, you know" ripete. J.H. è stato recentemente incluso al 79 posto nella classifica dei più grandi chitarristi di tutti i tempi: K.C. accenna a un duetto imbracciando la sua Les Paul, ma dopo un attimo ci ripensa e torna dietro il bancone mormorando "I'm not even in the same fucking league, man..". Eppure per una non ristretta minoranza degli 'Xers' le sue prime canzoni rimangono un inno generazionale.
E' la consueta, familiare reunion di ogni luglio. L'aria al club è sempre la solita, da qualche anno c'è il divieto di fumare, ma tutti lo hanno sempre ignorato. Da un po' di tempo i ritrovi sono sempre uguali. Ma ecco che a un tavolo si scorge una ragazzona inglese molto in carne. L'acconciatura sembra una parodia di certe pettinature degli anni '60. Qualche tatuaggio sulle braccia: chi sarà? I membri più in vista del club si scambiano occhiate perplesse. JM, che ha ultimamente passa molto tempo sul Web Due Punto Zero, si rammenta di aver visto tre o quattro video autoprodotti messi su YouTube che avevano destato un certo interesse. Una cantante soul con una bella voce di contralto.
Gli ultimi due album sono disponibili solo su internet, ma rimane una figura di culto per tutti i chitarristi. Lo si è visto anche a Bientina (PI) due anni fa per delle clinics gratuite sponsorizzate dalla Fender. C'è anche il poeta americano J.M. : 68 anni, 140 chili e 5 volumi di poesia all'attivo. E' appena arrivato dalla Florida, dove ha partecipato al funerale del padre. Si era riconciliato con l'anziano ammiraglio solo tre anni fa: ripartirà presto per lo Sri Lanka, nella casa che aveva condiviso per molti anni con Arthur Clarke. Dopo la sua fuga a Parigi degli anni '70 è vissuto quasi sempre laggiù. J.J. dimostra ormai 80-85 anni, molti più della sua età anagrafica. La voce però, quando intona Summertime è sempre graffiante e roca. La si è vista l'ultima in Italia per l'estate maremmana, grazie a due tappe del tour "We shall blues again". La accompagna al pianoforte B.J., il polistrumentista gallese noto per essere stato uno dei membri originali di un gruppo inglese ancora in attività dopo cinquantanni ("Non nominateli nemmeno, non voglio avere più niente a che fare con quelle mummie"). Il piano non è lo strumento che lo ha reso famoso, ma lo domina con una sconcertante familiarità. L'ultimo disco "Bridges to September" è un album di composizioni strumentali elettroniche che hanno raccolto un buon successo di critica - anche se le vendite ormai raggiungono livelli simbolici ("Mi sento come un giovane musicista di oggi"). Anche se ormai completametne calvo BJ sembra aver ritrovato almeno la magrezza giovanile: probabilmente però il trapianto di fegato di tre anni fa vi ha giocato un ruolo non indifferente.
Al banco stasera c'è il proprietario, K.C. Appare sempre troppo calmo, un po' assente. "It's the Citalopram, man" - dice. Dopo la fine degli anni '90 e gli ultimi tre album sempre peggiori del suo gruppo di Seattle, ha prodotto alcuni dischi di artisti emergenti ed ora, a nemmeno 45 anni, si considera un pensionato. "I've invested in Microsoft stock in the '90s, you know" ripete. J.H. è stato recentemente incluso al 79 posto nella classifica dei più grandi chitarristi di tutti i tempi: K.C. accenna a un duetto imbracciando la sua Les Paul, ma dopo un attimo ci ripensa e torna dietro il bancone mormorando "I'm not even in the same fucking league, man..". Eppure per una non ristretta minoranza degli 'Xers' le sue prime canzoni rimangono un inno generazionale.
E' la consueta, familiare reunion di ogni luglio. L'aria al club è sempre la solita, da qualche anno c'è il divieto di fumare, ma tutti lo hanno sempre ignorato. Da un po' di tempo i ritrovi sono sempre uguali. Ma ecco che a un tavolo si scorge una ragazzona inglese molto in carne. L'acconciatura sembra una parodia di certe pettinature degli anni '60. Qualche tatuaggio sulle braccia: chi sarà? I membri più in vista del club si scambiano occhiate perplesse. JM, che ha ultimamente passa molto tempo sul Web Due Punto Zero, si rammenta di aver visto tre o quattro video autoprodotti messi su YouTube che avevano destato un certo interesse. Una cantante soul con una bella voce di contralto.
Monday 18 July 2011
Summertime bugs - II
You come to the office, and the colleagues on the road complain about 'java errors' in OWA. It's an old Exchange 2003 OWA. The installation is always there, in an untouched VM dedicated only to that purpose. As a matter of fact there are non 'Java Errors'. On IE OWA stops with a 'Loading...' message, probably because it cannot find proper activex controls. On Firefox/Chrome/Safari OWA works, but with wrong graphics, probably because it cannot find proper style sheets, etc. You start reading articles on the web on how to repair OWA's installation, but then you recall that the other day you installed an Hotfix (#266651) to potentially solve another problem with .7pm documents. Disinistalling the hotfix (which couldn't have had much to with OWA) magically solves the problem without reinstalling anything...
Summertime bugs - I
You come to the office in the morning, and lo: you log into you old-but-trusty XP SP3 computer. Just to be landed in an unfamiliar desktop with a message about a temporary profile. The real XP local profile seems damaged: XP has provided an empty TEMP folder instead. One might be tempted to recover data from the old profile using these guidelines: http://support.microsoft.com/?kbid=318011, but you might as well check the local user role. Mine was inexplicably bumped off from membership in the Administrator group into the Helpsomething group. Reset the role and voilà, the correct local profile is back.
Sunday 17 July 2011
Questionario
Un (bel) po' di tempo fa, quando ero ancora studente avevo una collega che era solita intrattenere la platea con questionari semiseri che stilava di suo pugno e che sottoponeva orgogliosissima a tutti. Amenità del genere "Perchè il Sindaco Renzi non fa partire la tramvia? 1) Vuole pedonalizzare Via di Novoli e Viale Redi 2) la vuole fare in cento giorni prima delle prossime elezioni. 3) Con le auto a emissioni zero promesse che bisogno c'è della tramvia?".
La collega per quanto ne so ha da anni perso la singolare abitudine dei questionari: ora (oltre - presumibilmente - alla famiglia) divide il suo tempo tra un sicuro impiego sotto lo Stellone e sistemi più raffinati - anche su Usenet e nella blogosfera - per mostrare Urbi & Orbi la propria insuperabile arguzia.
Mi è venuto in mente la tizia perché da ieri sui giornali si parla sommessamente delle nuove pensioni. Una riforma degna di quella Dini, che amplifica ancora di più gli 'impercettibili aggiustamenti' effettuati solo due anni fa. Un trentenne di oggi - con i cambiamenti di oggi - andrà in pensione a settantanni suonati. Se va bene. Le ragazze del 2011 nel breve volgere di un mattino si devono attendere anche 5, 10 anni di lavoro in più. Chi ha già maturato magari 20 e più anni di contributi inziando a lavorare presto dovrà egualmente aspettarsi di lasciare il lavoro anche oltre i 65 anni. Sperando naturalmente che in futuro non ci siano altri ulteriori impercettibili aggiustamenti. E sperando anche di mantenerlo il lavoro, a 50 anni, a 60, a 70.
La cosa sorprendente però non è tanto la riforma in se. E' che non sembra esserne accorto nessuno. I media blandiscono, ma non più di tanto. La gente, la gggente continua placidamente la propria esistenza, apparentemente ignava. Cosa sarebbe successo con tagli simili in Grecia, in Francia, in Germania? Basta penseare alla cronaca recente di questi paesi.
Così, cari ascoltatori, mi sembra il caso di propinare un questionario semiserio alla maniera della collega d'antan.
Perchè non si inferocisce nessuno per i tagli alle pensioni?
1) Vado al mare, fa caldo, è estate, mi voglio riposare...
2) In estate in tivù ci sono solo repliche.
3) Ma allora la tramvia non parte neanche a settembre?
4) Vuoi dire che a 70 anni mi daranno 300 euro di pensione invece che un calcio in culo? Mitico!
5) Pago 400 euro per una pensione privata ogni mese, caro lei , e da un lauto stipendio di 1000 euro al mese. Col resto del quale poi pago l'affitto, mantengo una famiglia di 4 persone, due auto, un gatto.
6) Sono un co.co.pro. e sto cercando da tre anni di capire quale sarà l'ammontare della mia pensione? Sai qualcosa?
7) Sono già in pensione, io [fa il gesto dell'ombrello]
8) Sai se nel paese dove mi sto trasferendo mi riconoscono i contributi già versati?
9) Io no parla 'taliano.
10) Ah, a me basta arrivare a metà legislatura per avere la pensione, sai.
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