Sunday, 24 July 2011

The Strange Days Club

A 69 anni suonati J.H.  si esibisce mediamente 120 volte all'anno. Ma nel luglio di ogni anno, ormai da più di 40 anni, trova sempre il tempo di passare almeno una serata al Club Strange Days.
Gli ultimi due album sono disponibili solo su internet,  ma rimane una figura di culto per tutti i chitarristi. Lo si è visto anche a Bientina (PI) due anni fa per delle clinics gratuite sponsorizzate dalla Fender. C'è anche il poeta americano J.M. : 68 anni, 140 chili e 5 volumi di poesia  all'attivo. E' appena arrivato dalla Florida, dove ha partecipato al funerale del padre. Si era riconciliato con l'anziano ammiraglio solo tre anni fa: ripartirà presto per lo Sri Lanka, nella casa che aveva condiviso per molti anni con Arthur Clarke. Dopo la sua fuga a Parigi degli anni '70 è vissuto quasi sempre laggiù. J.J. dimostra ormai 80-85 anni, molti più della sua età anagrafica. La voce però, quando intona Summertime è sempre graffiante e roca. La si è vista l'ultima in Italia per l'estate maremmana, grazie a due tappe del tour "We shall blues again". La accompagna al pianoforte B.J., il polistrumentista gallese noto per essere stato uno dei membri originali di un gruppo inglese ancora in attività dopo cinquantanni ("Non nominateli nemmeno, non voglio avere più niente a che fare con quelle mummie"). Il piano non è lo strumento  che lo ha reso famoso, ma lo domina con una sconcertante familiarità. L'ultimo disco "Bridges to September" è un album di composizioni strumentali elettroniche che hanno raccolto un buon successo di critica - anche se le vendite ormai raggiungono livelli simbolici ("Mi sento come un giovane musicista di oggi"). Anche se ormai completametne calvo BJ sembra aver ritrovato almeno la magrezza giovanile: probabilmente però il trapianto di fegato di tre anni fa vi ha giocato un ruolo non indifferente.
Al banco stasera c'è il proprietario, K.C. Appare sempre troppo calmo, un po' assente. "It's the Citalopram, man" - dice.  Dopo la fine degli anni '90 e gli ultimi tre album sempre peggiori del suo gruppo di Seattle, ha prodotto alcuni dischi di artisti emergenti ed ora, a nemmeno 45 anni, si considera un pensionato. "I've invested in Microsoft stock in the '90s, you know" ripete. J.H. è stato recentemente incluso al 79 posto nella classifica dei più grandi chitarristi di tutti i tempi: K.C. accenna a un duetto imbracciando la sua Les Paul, ma dopo un attimo ci ripensa e torna dietro il bancone mormorando "I'm not even in the same fucking league, man..". Eppure per una non ristretta minoranza degli 'Xers'  le sue prime canzoni rimangono un inno generazionale.

E' la consueta, familiare reunion di ogni luglio. L'aria al club è sempre la solita, da qualche anno c'è il divieto di fumare, ma tutti lo hanno sempre ignorato. Da un po' di tempo i ritrovi sono sempre uguali. Ma ecco che a un tavolo si scorge una ragazzona inglese molto in carne. L'acconciatura sembra una parodia di certe pettinature degli anni '60. Qualche tatuaggio sulle braccia: chi sarà? I membri più in vista del club si scambiano occhiate perplesse. JM, che ha ultimamente passa molto tempo sul Web Due Punto Zero, si rammenta di aver visto tre o quattro video autoprodotti messi su YouTube che avevano destato un certo interesse. Una cantante soul con una bella voce di contralto.

2 comments:

  1. Non ho trovato alcun riscontro ai pochi dati che hai messo nell'articolo, x es il disco "Bridges to September" su google non trovo riscontri,magari sono musicisti talmente di culto...
    Le sarei grato se invece delle iniziali potesse fornire dati più esaustivi.Cordialmente

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  2. Sono musicisti notissimi, però la situazione, i concerti e i dischi citati sono del tutto inventati... :-)

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