Saturday 13 November 2010

Psicopatologia della vita quotidiana (ebreo) tedesca.

Oggi sul Corriere e altri giornaletti è riportata la notiziuola del medico ebreo che in Germania si sarebbe rifiutato di operare un tedesco che sul braccio mostrava il tatuaggio di una svastica. La provenienza ‘Bild Zeitung’ mi ha fatto dubitare della veridicità dell’episodio, però cercando su google news ho trovato un più circostanziato articolo  del più rispettabile Westfalen-Blatt. L’ho trovato tanto divertente da tradurlo. Germans, get a life!

Croce uncinata: medico ebreo rifiuta l'operazione

di Christian Althoff

Paderborn. Il paziente era già anestetizzato quando il chirurgo si è accorto di una grande svastica sul braccio destro. "Non posso operare suo marito. Sono ebreo." ha sostenuto il medico di fronte alla moglie del paziente. A Paderborn, presso l'ospedale cattolico di St. Josef, si è creato un caso che Volker Heiliger dell'ordine dei medici della Westfalia-Lippe ha descritto venerdì come un "assoluto caso particolare". Il camionista Marco K. (36 anni) di Salzkotten doveva farsi togliere la tiroide prima che fosse scoperto il tatuaggio. Una croce uncinata inscritta in una corona d'alloro, sulla quale troneggia l'aquila imperiale. Il medico ebreo ha consegnato il paziente alla primaria, che ha operato Marco K. Pare che prima abbia fatto coprire il simbolo nazista.

"Così come un paziente può decidersi per un medico piuttosto che per un altro, è possibile anche per un medico scegliersi i pazienti", ha dichiarato il rappresentante dell'ordine dei medici Volker Heiliger. Un medico non può negare il suo aiuto solo in caso di emergenza. Qui tuttavia non si trattava di questo. "Il paziente è stato curato nel migliore dei modi e adesso sta bene", ha dichiarato venerdì la portavoce dell'ospedale Yvonne Antoine, che ha evitato ogni altra ulteriore presa di posizione.

La moglie del paziente ha compreso poco la reazione del medico tedesco. "Mio marito non è certo un nazi!", ha detto al Westfalen-Blatt. E' scandalizzata e porterà suo marito in un altra clinica per la convalescenza. Il tatuaggio sarebbe stato un peccato di gioventù, eseguito a "18 o 19 anni". Ora si farà togliere "quell'affare". Il tatuaggio comunque era diventato di impedimento: "In piscina mio marito deve sempre portare una fascia al braccio".

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