Tuesday, 6 April 2010

Il Jerusalem Quartet a Londra

Una notiziola apparentemente non uscita dall'Anglosfera. Rimedio come posso...
Trovo sinceramente non commendevoli episodi del genere. La libertà di espressione va rispettata. Sia che si tratti di un quartetto (nel video sotto però sono cinque) di ex militi della Tsahal, che si tratti di autonomi che negano l'agibilità politica a chi non aggrada loro, che si tratti della legge Gayssot o della Verbotgesetz...




L'originale inglese dell'Independent del 1 Aprile 2010 è qui.

Musicisti israeliani contestati da dimostranti a Londra.

Il concerto mattutino di un noto quartetto d'archi tenuto nel centro di Londra è diventato il supporto per protestare contro Israele, nell'ultima manifestazione di come la cultura si stia intrecciando nell'amara situazione politica del Medio Oriente.

Entro 10 minuti dall'inizio dell'esecuzione del Jerusalem Quartet, alla Wigmore Hall, una donna si è alzata in piedi per "cantare" la sua condanna della politica israeliana, dando il "la" ad altre interruzioni compiute da persone frammistesi strategicamente in mezzo al pubblico.

Il risultato è stato che la registrazione dal vivo dell'evento da parte di BBC Radio 3 ha dovuto essere interrotta, mentre i musicisti straordinariamente si impegnavano in un dibattito coi dimostranti sul palco, riguardo alla condotta israeliana nei territori occupati.

Gli avversari degli eccessi (percepiti come tali) dello stato ebraico stanno usando con sempre maggiore frequenza il mondo dell'arte e dell'educazione per esercitare la propria pressione, indicendo anche boicottaggi che hanno suscitato accese polemiche. Il Jerusalem Quartet è già stato oggetto di questo nel 2008, quando cinque dimostranti della Scottish Palestine Solidarity Campaign sono stati citati in giudizio per aver interrotto una rappresentazione ad Edimburgo.

I blogger hanno descritto le proteste di ieri. Uno ha scritto: "Una donna si è alzata in piedi ed ha detto qualcosa. Per un secondo, non ho compreso di cosa si trattasse; poi ho capito che stava cantando. "Gerusalemme" era la prima parola, seguita da "è occupata". E' andata avanti gridando denunce contro Israele, "uno stato che pratica l'apartheid", l'attacco contro Gaza, l'uso del fosforo bianco, e così via, apparentemente implicando il quartetto in quei fatti"

I dimostranti sostengono che l'ensemble è legato allo stato israeliano e indicano il sito web del Jerusalem Music Centre che afferma "I quattro membri del Quartetto si sono unite alle forze di difesa Israeliane nel 1997 e stanno servendo ora come musicisti di fama'"

Il servizio militare è obbligatorio per ogni cittadino israeliano a 18 anni, e persone come il virtuoso del violino Maxim Vengerov hanno servito nell'esercito israeliano. Tuttavia come nota Jessica Duchen, una saggista che si occupa di musica classica: "Questo significa che dovunque vadano sono considerati come rappresentanti di Israele, dell'IDF e delle loro politiche, come lanciare fosforo bianco su Gaza, costruire la barriera di separazione alta 9 metri e il continuo costruire o ampliare insediamenti, che, secondo la legge internazionale, sono illegali. Temo proprio che diventino facile preda dei disturbatori... E' un dilemma orribile se ami la loro musica ma odi quello che il loro governo sta facendo."

Il Quartetto sottolinea che solo uno dei quattro è ora un israeliano di nascita, con un membro che vive in Portogallo e un altro a Berlino. Tutti e quattro hanno servito nell'esercito, ma non in azioni di combattimento, essendo musicisti. Due suonano regolarmente anche con l'orchestra Divan di Daniel Barenboim che riunisce insieme musicisti arabi e israeliani per concerti di musica classica.

Il direttore della Wigmore Hall, John Gilhooly, ha dichiarato "Ai dimostranti sfugge completamente quello che è il senso di un evento artistico, che è qualcosa che trascende la politica."


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