Sunday, 27 February 2011

Rimpatri dalla Libia


In queste settimane in Libia sta succedendo qualcosa: non si sa bene esattamente cosa ancora, in realtà, ma di fatto sembra un'ennesimo stravolgimento. Con qualche difficoltà più o meno superabile stanno tornando a casa la maggior parte degli italiani che si trovavano a lavorare in Libia: non una grande notizia rispetto alla figura ormai tragicomica del colonnello al-Qadhdhāfī detto Gheddafi, ai governi ribelli spuntati dal nulla, agli attacchi aerei (coi caccia?) sulle moltitudini di manifestanti, alle fosse comuni (documentate in comuni cimiteri)

A me invece torna in mente una storia di giusto una settantina di anni fa. Bengasi. Entrano in città le truppe britanniche. Una  famiglia curiosamente composta è in subbuglio. Il marito, piemontese della Valsesia, è un militare di carriera ma  lavora esclusivamente in ufficio, anche per l'età non proprio giovanissima. La moglie, più giovane, appartiene a una famiglia di commercianti che proviene da una delle zone più meridionali e povere della Sicilia, come molti coloni. Un figlio, già alle elementari, è nato a Bengasi. Da poco, durante un soggiorno in Métropole, la signora ha partorito a 29 anni - da vecchia secondo le sue stesse parole - una bambina.
Visti i compiti non proprio marziali assegnatigli, il neopadre si è convinto che non sarà fatto prigioniero dagli inglesi. Nel frattempo il resto della famigliola si appresta a fuggire precipitosamente in Sicilia con un aeroplano. All'ultimo momento c'è un cambio di velivolo. Fortunato, da una parte, perché il primo apparecchio si inabisserà inesorabilmente pochi minuti dopo il decollo.
Sfortunato perché, d'altra parte, il militare non più giovanissimo verrà dopotutto fatto prigioniero. Portato, come molti altri commilitoni, in India per due anni non avrà nessuna notizia della famiglia se non quella della distruzione dell'aeroplano dove era ancora convinto che si trovasse.
Tornerà dall'India, più morto che vivo, dopo altri quattro anni, in un'Italia senza più quarta sponda, e senza molto altro. Ma almeno con moglie e figli in vita.

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