Friday, 8 October 2010
Titanic, ovvero (ancora) il valore salvifico del capitalismo
Qualche giorno fa sui giornali è apparsa questa notizia relativa a 'nuove tesi' sulla dinamica del naufragio del Titanic. In buona sostanza, poco più di una non-notizia. Poco importa se l'iceberg fu evitato perché non c'erano vedette a sufficienza o perché il timoniere confuse la destra con la sinistra.
Più interessante è l'opinione di Lightroller, riportata dal Corriere. Il vero atto criminale fu continuare a far avanzare la nave, sotto la diretta responsabilità di Bruce Ismay, il dirigente delle White Star Lines che si salvò salendo su una scialuppa all'ultimo momento. Fermando subito le macchine il Titanic avrebbe imbarcato molta meno acqua consentendo ai soccorsi di arrivare in tempo.
Ah. Questo è un tantino più interessante. Non fu un errore umano a causare il naufragio, non furono gli dei irritati per l'hubris mostrata dal sottolineare che la nave fosse inaffondabile (questo però pare sia stato sottolineato *dopo* il disastro..). Criminale fu il 'padrone' che sperava comunque di arrivare in porto e limitare i danni di immagine.
Ma guarda dove si devono andare a scovare le notizie interessanti..
Diavolo, ma questo.. questo.. ricorda uno dei meno conosciuti film sul Titanic! Mi riferisco a Titanic del 1943. Prodotto dagli studi UFA, in Germania. Sotto l'alto patronato dell'allora Propagandaminister... Dr. J. Goebbels.
La pellicola nonostante la regia a quattro mani (il primo regista fu arrestato dalla Gestapo e morì sucida - o 'suicida' - in cella) è piuttosto ben fatta ed elegante, dal punto di vista formale. Caso non raro per il cinema del terzo reich. Il film, incidentalmene ha più di un punto di contatto con il penultimo blockbuster di James Cameron: oltre ad presentare una love story di fantasia con molti personaggi dei ponti più bassi, associava direttamente il naufragio all'avidità degli armatori. Avrebbero costretto il capitano ad avanzare troppo velocemente per arrivare a New York con un giorno di anticipo e far salire le azioni della White Star. Il tutto in chiave antibritannica, contro l'avida (e perfida) Albione. Curiosamente durante la guerra il film non fu mai proiettato in Germania, essendo stato completato dopo la disfatta di Stalingrado Goebbels preferì risparmiare il racconto di un altro disastro ai Volksgenossen.
Il film è stato recentemente restaurato (su DVD) ed è almeno per ora anche visibile online con sottotitoli in inglese qui. "La morte di 1500 persone rimane impunita. Una eterna accusa contro l'avidità dell'Inghilterra", si legge nei titoli di coda. Non esattamente impunita nel modo descritto, certo, però...
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