Mario Monti in parlamento, il 14 dicembre.
Non occorrevano professori, è verissimo. Ma perche’ non le avete fatte voi queste cose? Perché non le avete fatte voi? Perché come ho descritto all'inizio il sistema politico un po' incartato in un bipolarismo ad alta concentrazione di conflitto aveva determinato che se gli uni volevano un timido accenno di imposta patrimoniale gli altri lo bloccavano, se gli uni volevano un riforma strutturale delle pensioni gli altri lo bloccavano, se gli uni volevano un po' di liberalizzazioni gli altri lo bloccavano e tutti quanti poi tornavano indietro. Eravate paralizzati. Se no non saremmo arrivati noi, non ci avreste chiamati. Io spero che torni presto il tempo in cui non avrete più bisogno dei professori e dei tecnici,perché in un sistema politico che abbia ripreso piena confidenza e fiducia nel rapport col paese in cui voi eletti sappiate voi guardare abbastanza lontano, voi eletti, per fare le cose che servono al futuro del paese. A noi è toccato e apprezzo che qualcuno l'abbia sottolineato, di parlare il linguaggio della verità e vi assicuro che fino all'ultimo giorno questo lo faremo.
Eugenio Scalfari su la Repubblica, il 18 dicembre.
Queste sono le procedure corrette, non lo dico io ma lo dice la Costituzione. Si può obiettare che i partiti di maggioranza definiranno “governo amico” e non “loro governo” quello così formato. E’ probabile, ma questo sarebbe un ottimo risultato. I governi hanno una maggioranza di riferimento ma sono indipendenti in quanto istituzione così come la maggioranza parlamentare è autonoma nelle sue determinazioni se non altro perché ha il compito di legiferare ma anche di controllare, insieme all’opposizione, il governo e la pubblica amministrazione.
Governo amico: va benissimo così.
Ed è, probabilmente, pure il male minore.
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