Sunday, 9 October 2011

steve jobs 1955-2011

Il giorno, anzi durante le ore in cui è morta, a 27 anni, Amy Winehouse, stavo guardando "When you are strange", un documentario sui The Doors e Jim Morrison. Uno dei primi membri del 'Club dei 27'.
Quando è morto Steve Jobs, l'altro giorno, avevo appena finito di leggere le ultime pagine del libro la cui copertina è riprodotta più sopra. Devo tornare per un po' alla fantascienza e ai libri di storia.

In inglese il titolo è più prosaico: "The presentation secrets of Steve Jobs" di Carmine Gallo. In realtà è il classico manuale di mirabolanti tecniche da applicare in azienda che si trova in bella vista, vicino alle patatine e ai portachiavi, negli autogrill. Si tratta di un'analisi delle tecniche retoriche, o meglio di 'comunicazione' impiegate da Jobs durante le sue presentazioni: tutto sommato una serie di comportamenti molto sensati che spesso però chi deve parlare in pubblico non ha molto presenti. Semplificare il più possibile, esercitarsi, porsi di fronte al pubblico, sfoggiare una dizione senza esitazioni, usare il linguaggio del corpo, avere il senso del palcoscenico.

Mi occupo di informatica approssimativamente dai tempi dell'Apple IIe, ma non ho mai posseduto un prodotto proveniente da Cupertino. Mi è capitato di provare alcuni dei primi Macintosh, in ufficio ho ritrovato ed usato molto più estensivamente gli ultimi modelli. Non ho mai trovato ragioni sufficienti per acquistare, ad esempio un Mac Mini (beh è piccolo e carino, ma con gli stessi soldi compro un assemblato col doppio di ram e disco, quasi altrettanto silenzioso). Per non parlare degli altri gadget come iPod, iPad, iPhone, legati a un sistema chiuso di distribuzione di contenuti e software, troppo costosi e troppo ostentati da schiere di soggetti con cui in generale non ho molta voglia di accomunarmi.

Di sicuro però la capacità comunicativa di Jobs, il suo 'campo di distorsione della realtà' era eccezionale. Su youtube si trovano i video delle sue presentazioni, anche le prime risalenti agli anni '80. Andrebbero in effetti studiate nei minimi dettagli da chi debba cimentarsi con una presentazione commerciale, come consiglia Carmine Gallo, o anche da chi debba semplicemente tenere lezioni o corsi. Guardandole viene voglia davvero di comprarsi un mac. Anche se alle volte i 'pitch' sono quasi puerili, almeno per chi con l'IT ha un minimo di esperienza lavorativa. "Il nuovo Mac OS X Gattino ha 5237.456 nuove funzioni!" In realtà da Windows 2000 a Windows 8 il SO di Microsoft è cambiato molto di più, mentre OS X è rimasto molto più simile alla prima versione rimessa insieme dal NeXTOS.

Forse tra 100 anni sarà ricordato per questo, i contributi dati alla 'comunicazione e al marketing. In questi giorni si leggono lodi incredibilmente sperticate, ho letto anche di paragoni con personaggi come Thomas Alva Edison. Jobs è stato un grande commerciale, uno dei pochi venditori che conoscono intimamente ciò che vendono, ma non è mai stato un "inventore" o un tecnico. Chi ideò veramente l'Apple II fu Wozniak, il vero genio dell'elettronica. In un altro curioso libro (specie se letto a 25 anni di distanza dalla pubblicazione) 'Programmers at Work' il recentemente scomparso Jef Raskin, uno dei veri creatori del Mac si lamenta della - uh - scarsa onesta intellettuale di Jobs nell'attribuirsi i meriti del suo sviluppo.

E' vero che ha saputo valorizzare spesso al posto giusto, nel modo giusto e al momento giusto tecnologie esistenti. Probabilmente useremmo le GUI anche senza il Macintosh, forse in modo un po' diverso, di sicuro però il mercato della telefonia mobile è stato sconvolto dall'iPhone, benchè esistessero già da tempo i touchscreen senza tastiere estese e gli smartphone connessi alla rete. Lo stesso sta succedendo con i tablet (un tipo di dispositivo che in realtà è una soluzione in cerca di un problema da venti anni almeno).

Stallman non ha tutti i torti a parlare di una 'cool prison' riguardo al mondo Apple. Jaron Lanier però ha almeno altrettanto ragione a scrivere che l'iPhone è un prodotto uscito dall'industria privata, non dal mondo dell'open source.

Jobs era anche un personaggio singolare, chissà che fine avrebbe fatto senza i soldi della prima IPO della Apple, trentanni fa. Mi è capitato anche  di leggere una delle tante biografie non autorizzate di Jobs, "iCon", uscita anni fa. Per vendetta Jobs aveva fatto escludere tutti i libri dell'editore della biografia dagli Apple store: ragione sufficiente per cercare il volume e leggerselo. Ad esempio vi si legge che da giovane era solito andare in giro scalzo (questo però lo faceva anche Piero Pelù, alla sua età). Oppure che era solito rilassarsi mettendo i piedi nel w.c. e tirando lo sciacquone. Durante in primi anni in Apple si era messo a seguire una speciale dieta vegetariana, convincendosi che avrebbe avuto l'effetto di rendere superfluo il ...lavarsi. I risultati non furono quelli sperati.

Pare anche che nel 2003, quando gli fu diagnosticato il tumore al pancreas, si sia rifiutato di farsi operare per un anno, visto che si era convinto che un'altra speciale dieta vegetariana lo avrebbe potuto curare. Anche in questo caso i risultati non furono quelli sperati.

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