Sunday, 29 November 2009

Bah, Hanukkah

Tra qualche giorno si celebrerà la festività ebraica di Hanukkah: visto che dal secolo scorso questa festa ha assunto anche una certa valenza politica questo blog che vanta legioni di fedeli lettori ha deciso di pubblicare la traduzione (assolutamente non autorizzata) di un vecchio articolo del miscredente Christopher Hitchens. Hitchens probabilmete passerà l'eternità in un sepolcro infuocato, ma per il momento propone punti di vista stimolanti.

Bah, Hanukkah
La festività celebra il trionfo dell'arretratezza ebraica.
di Christopher Hitchens
(3 dicembre 2007)

Nella lista di frasi fatte idiote (in inglese, ndf) tra i primi posti si trova la vecchia massima "è meglio accendere una candela che maledire l'oscurità". Com'è che simili fatui esempi di di saggezza popolare cominciano la loro carriera di citazioni superficiali? Ovviamente sarebbe meglio accendere una candela che lamentarsi del buio. Anzi, ti lamenteresti del buio solo se non avessi sottomano una candela. Per la serie, false antitesi. Ma in questo periodo dell'anno, qualsiasi sciocchezza a sfondo religioso è consentita. E così ecco la semiufficiale celebrazione dell'Hanukkah, con tanto di menorah, per celebrare non l'accensione di una una luce, ma l'imposizione dell'oscurità teocratica.

L'ortodossia ebraica possiede l'interessante prerogativa di denominare e combattere l'idea di apikoros o "epicureo", il rinnegato intellettuale che preferisce Atene a Gerusalemme e le scuole di filosofia alla tetra routine della Torà. Circa un secolo e mezzo prima della supposta nascita del cosiddetto Gesù di Nazareth (un altro evento che riceve un riconoscimento ufficiale in questo periodo dell'annno), il pensiero greco o epicureo aveva iniziato a guadagnarsi un seguito immesno tra gli ebrei della Siria e della Palestina. L'impero Seleucide, un eredità lasciata da Alessandro Magno - il cui nome era ancora popolare tra gli ebrei, aveva allontanato molta gente dai sacrifici, dalla circoncisione, dalla credenza in una relazione speciale con Dio, e con le altre manifestazioni reazionare di una fede antica e crudele. Cito il rabbino Michael Lerne, un portavoce liberal - dicono - dell'ebraismo - che ciononostante sa bene cosa odiare:

Insieme alla scienza e alla potenza militare greca arrivò una cultura che celebrava la bellezza sia nelle arti che nel corpo umano, che presentava il mondo col trionfo del pensiero razionale nei lavori di Platone ed Aristotele, e si ritrovava nelle complessità della vita presentata nel teatro di Eschilo, Euripide ed Aristofane.

Ma lasciamo perdere tutto questo, dice Lerner. Celebriamo invece i campagnoli Maccabei che volevano distruggere l'Ellenismo e restaurare quello che egli chiama in effetti "la religione dei vecchi tempi". La sua scusa per preferire il fondamentalismo criminale al secolarismo e alla filosofia è che è l'Ellenismo era "imperialista", ma il regime Asmoneo che risultò dalla rivolta dei Macabbei divenne subito incredibilmente corrotto, perverso e diviso, arrivando ad incoraggiare l'annessione romana della Giudea. Se non fosse stato per questo evento non avremmo mai sentito parlare di Gesù di Nazareth e della sua setta - che plagiava l'ebraismo fondamentalista - e il popolo ebraico non sarebbe mai stato accusato di essere "assassino di Cristo". Così, celebrare l'Hanukkah non comporta solo celebrare il trionfo dell'arretratezza ebraica, ma anche celebrare la nascita accidentale del figlio bastardo dell'ebraismo, il Cristianesimo. Potreste pensare che il masochismo non può andare oltre. Ma ci va sempre. Senza l'ebraismo ortodosso e il cristianesimo romano, su cui è basato, non ci sarebbe stato nemmeno l'Islam. Ogni ebreo che onora Hanukkah
perchè da ai suoi figli una scusa per mettere insieme il dreidel con l'albero di Natale e la slitta (nessuno di questi simboli ha la minima relazione con la Palestina di 2000 anni fa) celebra la creazione di una serie di bastoni destinati a percuotere la sua schiena. E non è solo un disastro per gli ebrei. Quando i fanatici palestinesi vinsero quella vittoria, e quando l'ebraismo ripudiò Atene per Gerusalemme, lo sviluppo dell'intera umanità fu terribilmente ritardato.

E, naturalmente e come sempre, non si può che rimanere sgomenti di fronte alle proporzioni patetiche del cosiddetto 'miracolo'. Come conseguenza della riuscita rivolta dei Maccabei contro l'Ellenismo, così si racconta, un po' di olio d'oliva che avrebbe dovuto durare solo per un giorno riuscì a brucare per otto giorni. Wow! Una prova certa, non solo dell'esistenza di un Onnipotente, ma di un Onnipotente con una preferenza speciale per i fondamentalisti. Epicuro e Democrito avevano brillantemente scoperto che il mondo è fatto di atomi, ma perchè curarsi di ciò quando c'è dell'olio miracoloso da far vedere a contadini creduloni?

Stiamo per assistere all'annuale Kulturkampf riguardo all'esibizione di greppie, mangiatorie, conifere ed altri simboli sul suolo pubblico. Buona parte delle argomentazioni sono trite, fasulle, vecchiotte e non hanno niente a che vedere con la "fede" così com'è intesa dai relativi protagonisti. Bruciare un ceppo natalizio o esibire un albero scandinavo non è altro che paganesimo e la celebrazione del solstizio di inverno; non riconosce la religione cristiana più che io lo faccia. I difensori del vischio non mostrano altro che ignoranza e dabbenaggine. Sarebbero stati altrettanto devoti sotto i Druidi o i Vichingi, ed altrettanto attaccati alle loro icone bucoliche. Tutti sanno, inoltre, che non c'era nessuna stella che si muoveva a oriente, che Quirino non era il governatore della Siria ai tempi di Erode, che nessun censimento fu condotto sotto Augusto e che nessuna 'stalla' è menzionata tra i libri tra loro mutualmente in contraddizione del Nuovo Testamento. Così mettere una stella su un abete o disporre una serie di animali domestici attorno a una greppia equivale ad essere altrettanto accurati come quel grande magazzino giapponese che - secondo una leggenda urbana - celebrò lo spirito natalizio crocefiggendo un Babbo Natale in barba bianca e palandrana rossa.

E' roba da bambini: anche solo per questo non dovrebbe ricevere riconoscimenti o finanziamenti pubblici. Mostrare la menorah in questa stagione, tuttavia, ha un significato preciso ed è una esplicita celebrazione della prima vittoria della "fede" assetata di sangue sull'illuminismo e la ragione. Come tale è una diretta negazione del Primo Emendamento ed è ora che i secolaristi e i libertari trovino il coraggio di dirlo.





1 comment:

  1. Io non so se i fedeli lettori di questo blog sono legioni. Ti assicuro però che ci sono (anzi ci siamo). Keep up the good work.

    ReplyDelete