Sunday 4 September 2016

Satira francese contro gli italiani

Nell'immagine sotto c'è una vignetta di Jean-Marc Reiser, disegnatore francese morto da tempo contro la Famiglia Italiana. E' apparsa, insieme a tante altre ancora peggiori, su 'Linus' negli anni '80.


E non è neanche una delle peggiori. E' un mistero come simile spazzatura non abbia mai provocato nemmeno un minimo conato di protesta da parte italiana. Certo, quando questa robaccia si pubblicava la cosa più vicina all'uso di un social network consisteva nel collegarsi insieme a pochi altri nerd a BBS usando interfacce a carattere e modem da 1200 bps, Non c'era 'viralità' a quei tempi, se non per i primi virus per MS-DOS.

Certo, c'è un problema: la vignetta non è veramente contro gli italiani, ma contro i francesi. 'Brambilla' è solo una maldestra traduzione da parte della maldestra (maldestrissima, fumettologicamente) Milano Libri. In originale la serie era infatti La famille Oboulot en vacances. Reiser, e molti altri disegnatori francesi genericamente 'de sinistra' della sua generazione, ma anche delle successive, fino a noi, erano così. Sporco, sangue, merda, e liquami assortiti. Contro tutti e tutto, come del resto Charlie Hebdo fa da tempo. Dunque, anche contro gli italiani. Un disegnino come questo, per cosa dovrebbe stupire?

E' semplicemente successo che lo sparaliquami di CH girando a 360 gradi stavolta ha ricoperto noi italiani. Forse anche per creare un 'caso', forse più probabilmente no (in Italia, CH non vende comunque).  Avrà ben diritto CH di spruzzare liquami? Si sperà di sì, visto anche quello che è successo lo scorso anno. Non ci va bene la vignetta sul terremoto? Non guardiamola, non compriamo CH e i libri dei suoi disegnatori. That's it, ça suffit, de minimo non curat praetor. Semmai, è da quando leggevo quelle vignette su Linus che, semplicemente, questo tipo di satira non solo non mi fa ridere, ma anzi mi deprime leggermente e mi fa venir voglia di passare ad altro. Sia diretta verso i francesi (e la maggior parte di essa lo è) che contro altri. Perché? Da una parte c'è un tentativo che io trovo lapalissiano di usare una tattica di sconvolgimento per ottenere automaticamente un patentino di cultura 'alta' - un po' come fannp nel cinema i registi del New French Extremism. Dall'altra c'è un errore di fondo. Il sottotesto di disegnatori come quelli Charlie è piuttosto chiaro: fate schifo, facciamo schifo. Il problema è che già lo sappiamo, di fare schifo. Consciamente, o implicitamente, ci è già noto di essere imperfetti, contraddittori, mortali, e peccatori. Sbattere in faccia quello che è insieme ovvio e sgradevole non è satira efficace: la satira efficace funziona quando si riesce ad alludere, in modo garbato o anche sgarbato, ma in modo arguto a quanto facciamo schifo. Ricoprire di sangue, merda e altri liquami non lo è.


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