Sunday 22 February 2009

Williamson irreperibile dopo il decreto di espulsione



Il caso Williamson è stato IMHO forzato oltremisura per attaccare la chiesa cattolica. Oggi però mi sono imbattuto in un articolo su in sito di lingua tedesca che riporta una notizia che, stranamente, oggi 22 febbraio 2009 non mi riesce di ritrovare sui media italiani ed anglosassoni. Ecco la traduzione.  L'articolo originale èqui  
http://www.welt.de/politik/article3242378/Williamson-nach-Ausweisungs-Erlass-unauffindbar.html

Dopo l’espulsione forzata dall’Argentina il membro negazionista della SSPX vescovo Richard Williamson è irreperibile. Un appartenente al seminario della confraternita ultraconservatrice cattolica, diretto fino poco tempo fa da Williamson, ha dichiarato venerdì che il vescovo non si trova più laggiù dal giorno prima.

Un portavoce del ministero degli interni, che giovedì aveva stabilito definitivamente che il vescovo debba lasciare il paese entro dieci giorni, ha dichiarato che al momento rimane sconosciuto il luogo dove si trova Williamson.  L’espulsione sarebbe in linea di principio contestabile. Il decreto la giustifica con la negazione dell’Olocausto e delle ‘irregolarità’ nei documenti di Williamson.

L’inglese si sarebbe dichiarato collaboratore di una NGO, e con questo avrebbe mentito sulla effettiva ragione della sua residenza e sul suo status di religioso. Williamson, 68 anni, dirige dal 2003 il seminario tradizionalista di La Reja vicino a Buenos Aires. Un portavoce del Ministero ha dichiarato al riguardo che le dichiarazioni di Williamson negano una ‘verità storica’ e offendono con questo ‘profondamente la comunità ebraica e l’intera umanità’.

Una settimana prima Williamson aveva spiegato per iscritto all’INADI (Istituto Nazionale Anti-Discriminazione) che si trattava dell’esposizione di opinioni personali su fatti storici. Sulla decisione di espellerlo non si era però espresso.

Il vescovo britannico aveva taciuto anche su Internet, dove Williamson aveva ripetuto le sue prese di posizione.  Il ritiro della sua scomunica da parte di Papa Benedetto XVI aveva scatenato   sdegno su scala mondiale in gennaio. In un’intervista televisiva avvenuta quasi contemporaneamente al ritiro della scomunica il vescovo aveva affermato che durante la dittatura nazista erano stati uccisi non sei milioni di ebrei, ma solo da 200000 a 300000, e nessuno di loro nelle camere a gas.

Il WJC (World Jewish Congress) ha definito l’espulsione di venerdì di Williamson come un ‘segno positivo’. Il presidente del WJC, Ronald S. Lauder, ha lodato il governo di Cristina Fernandéz de Kirchener in una dichiarazione fatta a New York per la sua “coraggiosa decisione”. Spera che l’esempio argentino faccia scuola e che altri paesi intervengano contro l’antisemitismo e la negazione dell’Olocausto.

Il WJC si autodefinisce un’organizzazione internazionale che rappresenta comunità ebraiche in 90 paesi.

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