Tuesday, 31 December 2013

Inferno Pizza

L'APOTEOSI del junk food è finalmente tornata, dopo più di un anno di assenza, nel reparto surgelati del supermercato più trash di tutta Europa.

Solitamente non faccio la spesa al Lidl, preferisco la Coop per evitare di dare troppi soldi a datori di lavoro sottopagato e ipersfruttato. Tuttavia vi si trovano - uh - generi alimentari introvabili altrove, anche se è comunque consigliabile consumarli con moderazione se si ha a cuore il proprio fegato.
Inoltre i tipi umani che si incontrano al Lidl sono - uh - più interessanti della media di posti come Coop, Esselunga, Carrefour o Panorama..

La Inferno Pizza tuttavia è un caso a parte. E' probabilmente la pizza più piccante che si possa assaggiare in tutto il mondo occidentale, a meno di inventarsi qualcosa nella propria cucina. Chi ama i cibi piccanti deve provarla almeno una volta. Del resto bastano solo coraggio, 2-3 euro, e, diciamo, 3-4 litri di acqua minerale ben fredda a portata di mano.

Come si siano inventati 'sta roba alla 'Trattoria Alfredo' (lol) è un vero mistero. La pizza Inferno è pure diventata un piccolo meme su internet, anche se fortunatamente i media mainstream non se ne sono mai occupati. Provate a cercare inferno pizza su youtube, ad esempio...

Frei lebt wer sterben kann






Oggi, curiosamente, riposandomi dopo pranzo mi sono imbattuto in questa citazione. E' scritta in un libro che non menzionerò: l'autore la attribuisce a Isak Dinesen. Che in realtà è solo uno degli pseudonimi di Karen Blixen. Ed in effetti non è un aforisma della Blixen, ma solo un verso del vecchio inno nazionale svizzero.

Curioso come la frase si possa adattare al personaggio ritratto nell'immagine di questo post. C'è indubbiamente un nocciolo di verità nell'affermazione, tuttavia personalmente dopo essere uscito sano e salvo per miracolo da un imponderabile, imprevedibile evento wo man sterben kann simile a quello vissuto da Schumi, in un certo senso (non sciavo a 100 all'ora per divertimento, ma andavo in auto a 130 per lavoro, siamo lì) preferisco continuare a vivere, anche se meno liberamente.

Un ulteriore, spassoso, punto di vista sull'incidente che riempie le cronache di questultimo scorcio di MMXIII lo fornisce il buon Venturi, in poche righe ai massimi livelli.