Monday 31 October 2016

Revisionismo storico alla Fiorentina


Qualche giorno fa ha avuto (limitata) eco nella stampa nazionale  questa notizia : nel 1944 durante le ultime fasi della ritirata della Wehrmacht da Firenze il Ponte Vecchio fu risparmiato dalle mine tedesche. Secondo l'articolo di Repubblica (e anche l'Ansa e anche Toscana TV ) in realtà i tedeschi volevano fare saltare il ponte, ma un certo Burgassi, un lavoratore occupato da alcune delle botteghe orafe del ponte, staccò i fili delle mine all'ultimo momento. L'occasione per lo 'scoop' è la presentazione di un nuovo libro. Finalmente si 'sfata il mito' del 'Führer' che avrebbe voluto salvare uno dei simboli di Firenze.
Quanta sospensione dell'incredulità.
La storia degli ultimi mesi dell'occupazione germanica a Firenze è narrata in un libro di facile lettura e piuttosto ben documentato che vedete in fotografia. Non è più stato ristampato da anni, ma si trova ancora piuttosto facilmente sul mercato dell'usato (ad esempio ad oggi ne vedo un paio di copie a poco prezzo su ebay). E' la storia soprattutto di Gehrard Wolf, il diplomatico tedesco che ai tempi era console a Firenze: i suoi meriti per i salvataggio non solo dei tesori artistici della città, ma anche di molti personaggi sono stati riconosciuti con la cittadinanza onoraria conferita da La Pira e poi con una targa posta nel 2007 proprio sul Ponte Vecchio.
Sulla decisione o meno di distruggere i ponti, Hitler non fu coinvolto - come del resto è ovvio - che in maniera estramente marginale. La decisione finale spettò al maresciallo Kesselring, anche se il libro ha il merito di menzionare un fatto di cui i giornalisti oggi non parlano mai. C'era, anche da parte tedesca, la volontà di dichiarare anche Firenze, come Roma, città aperta,  evitando dunque ogni distruzione. L'idea purtroppo non ebbe seguito: Tutaev chiama anche il generale alleato Alexander che fu tra l'altro responsabile di un volantinaggio aereo che incitava i fiorentini all'insurrezione: questo avrebbe reso impraticabile il progetto.
Comunque, all'accattivante storia di Burgassi si possono contrapporre due semplici obiezioni: 1) anche se avesse solo staccato i fili i genieri tedeschi avrebbero avuto tutto il tempo di tornare indietro a riattaccarli, ed eventualmente a passare per le armi il corraggioso eroe 2) sta di fatto che, come può verificare chiunque conosca la zona, che se il Ponte Vecchio non saltò in aria, saltarono al suo posto molti edifici alle due estremita del ponte stesso. Infatti Kesserling aveva deciso (ed esistono gli ordini scritti) di risparmiare il ponte ma di creare due barricate alle estremità con le macerie di altri edifici. Anche perché probabilmente facendo saltare il Ponte Vecchio con le sue botteghe si sarebbe comunque mantenuto un passaggio transitabile sull'Arno per via del cumulo di detriti più consistente.

No comments:

Post a Comment